Un po’ nello stile di Alison Krauss, un po’ in quello di Ricky Skaggs, con cui ha suonato per anni, Starting Over, terzo album di Ronnie Bowman (che i bluegrassari più esperti ricordano come bassista/cantante della Lonesome River Band) presenta quel crossover tra bluegrass, neofolk e country-pop che ha certificato il successo delle star nashvilliane di cui sopra.
Interamente acustico, il disco scorre piacevolmente tra ballad interessanti e brani up tempo in chiave ‘erba blu’ con, su tutto, la bella voce di Ronnie Bowman (à la Tony Rice, per intenderci, la cui chitarra tra l’altro appare in un brano del disco, la sincopata Stone Cold Blue).
Voce che risulta particolarmente efficace in quei pezzi, come l’incantevole ballata acustica Rise Above, nella vena artistica di James Taylor, con maggiori qualità melodiche.
Accompagnato da strumentisti di classe (come Jerry Douglas, Ron Stewart o Aubrey Haynie), Starting Over presenta dodici pezzi originali, la maggior parte dei quali firmati da Craig Market, che di tanto in tanto affianca Bowman in alcuni pezzi. Una sola canzone (One Life) è ad opera di Ronnie e, per altro, è scritta in collaborazione con David Via; ma si tratta di uno dei brani più belli del disco. Fresca e melodicamente accattivante, One Life è anche uno dei pezzi emblematici dell’album perché di fatto è quello che meglio incorpora le due anime di Bowman, quella neo folk e quella bluegrass.
Per gli amanti dell’erba blu, da segnalare la trascinante I’ll Be Dogged e la tecnicamente impeccabile Lonely Quit Knockin’ On My Door, suonate e arrangiate come fossero classici della Bluegrass Album Band.
Proprio questo è il limite di questo album: la mancanza di originalità stilistica e di varietà compositiva. Che vengono superate, of course, se siete amanti del genere. Da ricordare che della partita è pure il mandolinista (e importante tenor vocalist) Dan Tyminski che oramai fa parte del circo itinerante di O’ Brother ma che, come Bowman, era un membro della Lonesome River Band.
Sugar Hill 3933 (Bluegrass Moderno, 2002)
Ezio Guaitamacchi, fonte JAM n. 89, 2003