Saluti a tutto lo staff di Country Store. Ancora una volta, ma non vorrei essere ripetitivo, devo notare come l’ultimo numero di Country Store rappresenti un passo in avanti dal punto di vista qualitativo. Personalmente la rivista, così com’è strutturata ora, mi piace molto; ho trovato molto utili, interessanti ed esaustivi (oh che parola!) i tre articoli ‘Consigli per gli acquisti’, ora non mi resta che metterli in pratica!
Per il futuro mi piacerebbe venisse dedicata una rubrica al materiale didattico riguardante, ovviamente, gli strumenti del bluegrass, una recensione approfondita di un libro o video didattico particolarmente funzionale e ben riuscito potrebbe essere una guida utile a tutti noi (spesso) acquirenti di materiale a scatola chiusa.
Per quanto riguarda la rubrica On Stage di Martino Coppo, vorrei proporre un tema che mi sta particolarmente a cuore: la voce lead e i cori nel bluegrass, come, quando e perché! ! ! Grazie in anticipo se tratterai questo argomento in uno dei prossimi numeri.
A questo punto vi racconto un po’ cosa è successo al 1° International Guitar Workshop tenuto da Beppe Gambetta in quel di Groppallo (PC) lo scorso luglio.
Il seminario ha avuto la durata di una settimana e ha visto la partecipazione di 8 allievi, 3 tedeschi e 5 italiani più (special guest) un cuoco ‘volontario’ e volenteroso. Ci siamo ritrovati tutti muniti di chitarra e tenda presso un campo scout immerso nel verde degli Appennini a 900 metri circa. Chi è arrivato in macchina con tutta la famiglia al seguito (vedi Peter Kmavek), chi in moto con la chitarra a tracolla e con il solo sacco a pelo (la tenda non gli serviva perché dormire all’addiaccio è più bello, parola di Klaus).
Per facilitare il lavoro Beppe ci ha diviso in due gruppi, in questo modo mezza giornata veniva dedicata alla lezione di gruppo e mezza giornata allo studio ‘matto e disperato’! Voglio subito sottolineare che anche questa volta il Gambetta ha organizzato tutto nei minimi particolari. Da un punto di vista prettamente didatti co-musicale le lezioni hanno spaziato tra i temi più disparati, dalle diverse ritmiche di back-up alle accordature aperte, dall’impostazione della mano destra e sinistra all’arrangiamento di traditionals (e non sono mancate le ‘chicche’ quali il tocco appoggiato o lo studio senza la chitarra). Come se non bastasse Beppe si è portato appresso riviste, pubblicazioni varie, intavolature personali sia di flatpicking che di fingerpicking, una piastra e un microfono per registrare le lezioni e per duplicare dischi appositamente selezionati, insomma ce n’era per tutti i gusti.
Accanto a tutti questi elementi di carattere puramente didattico voglio raccontarvi anche quanto sia stato fantastico vivere e condividere una intera settimana con altre persone di età diversa, di nazionalità diversa ma tutti accomunati da un’unica passione. Per questo è stato bello fare una cassa comune per mangiare tutti assieme (compreso Beppe che avrebbe potuto mangiare alla pensione presso la quale dormiva), giocare a calcio nei momenti liberi, andare in un maneggio di un paesino sperduto per cavalcare e mangiare attorno ad un fuoco con la luna piena ad illuminare un paesaggio montano da fiaba.
E come non ricordare le serate proposte da Cesare (l’organizzatore locale): immaginate otto persone, capitanate da Beppe, munite di chitarra passare di bar in bar per fare una ‘suonatina’ veloce tra la gente un po’ incuriosita e un po’ esterrefatta, il tutto condito da qualche buon ‘goccetto’ e alla fine anche dalla pizza (offerta dal Parroco!).
Come termine del workshop Beppe aveva pensato bene di organizzare una mega jam session comprendente tutto il sabato e la domenica, la voce di questo raduno bluegrass è stata fatta girare in tutta Italia e mezza Europa, pertanto ci si aspettava l’arrivo di molti appassionati tutti muniti di strumento e tenda.
Per l’occasione ci siamo anche improvvisati elettricisti per illuminare a giorno (o quasi) l’area destinata alle tende e al falò. Purtroppo di questo finale a Beppe rimane un po’ l’amaro in bocca perché se da un lato sono arrivate persone dalla Cecoslovacchia (!!) e dalla Germania, dall’altro noi italiani eravamo proprio pochini; se a questo si aggiunge il diluvio abbattutosi giusto sopra Groppallo quella sera (ho potuto verificare in modo approfondito le qualità isolanti della mia tenda acquistata per l’occasione!), lascio a voi trarre le conclusioni.
Beh, peccato per questa nota stonata finale, ma Beppe non è tipo che desiste tanto facilmente, chi lo conosce lo sa bene; e infatti è già in moto per organizzare il 2° International Guitar Workshop, e allora arrivederci alla prossima estate!!
Roberto Dalla Vecchia, fonte Country Store n. 22, 1994