Dudley Connell (Johnson Mountain Boys, Seldom Scene) chitarra e voce, Glen Duncan (Bill Monroe, Osborne Brothers, Larry Sparks, Lonesome Standard Time) fiddle e voce. Don Rigsby (J.D. Crowe & The New South, Lonesome River Band) mandolino e voce, Joe Mullins (Traditional Grass) banjo e voce, Marshall Willborn (Johnson Mountain Boys, Lynn Morris Band) contrabbasso e voce, James King voce, sono, per la seconda volta insieme su disco, i Longview.
La formula, che da continuità al lavoro svolto dalla Bluegrass Album Band, non poteva non funzionare: il bluegrass può essere modificato attraverso contaminazioni rock, jazz, pop e di qualsiasi altro tipo, ma il suono classico, quello di Bill Monroe, degli Stanley Brothers, di Flatt & Scruggs, di Reno & Smiley non morirà mai.
Dischi come questo lo dimostrano: solidi come roccia e apparentemente fermi nel tempo, anche quando propongono canzoni di Randy Travis (la title track, registrata dalla country star nel 1991).
High Lonesome non ci offre solo vecchi ‘masterpiece’, quindi, ma sicuramente canzoni eseguite nella maniera classica o cose nuove pensate in chiave tradizionale.
Questo super gruppo, attivo dal vivo quando gli impegni dei singoli lo permettono, appaga il desiderio dei meno giovani di tornare indietro nel tempo, e quello delle nuove generazioni di vivere, anche se solo in parte, l’emozione che i loro genitori provarono alla fine degli anni ’40 ascoltando quella musica di grande impatto, nuova ma al contempo secolare, ancestrale, che anni dopo cominciò ad essere chiamata bluegrass.
Ascoltate queste canzoni e capirete il valore del riconoscimento che la International Bluegrass Music Association ha voluto tributare alla band conferendogli il premio di ‘Bluegrass Event Of The Year’ nel 1998, in occasione del loro ancora caldo debutto discogràfico.
E, proprio in riferimento a quanto detto pocanzi, capirete anche il significato del premio ‘Song Of The Year’ per la canzone Lonesome Old Home, sempre da quell’album, un brano degli anni ’70 che grazie alla loro interpretazione guadagnò l’opportunità di trasformarsi in un nuovo classico del genere.
Rounder 0434 (Bluegrass Tradizionale, 1999)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 53, 2000
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