William ‘Sammy’ Shelor, come lorsignori ben sanno, è da molto tempo il banjoista della Lonesome River Band. e come nessuno prima di lui ha saputo definire, quindi condizionare, II Suono (maiuscole d’obbligo) della LRB, con un banjo al tempo stesso tradizionale e contemporaneo, grintoso e contenuto, dal timbro antico ma quasi ‘elettrico’ come potenza. Esce, molto atteso, il suo primo CD, prodotto con la filosofia oggi intelligentemente in voga di figurare come ‘primo fra pari’, dando agli altri musicisti tutto lo spazio che meritano, e mettendosi in luce più che altro come autore, arrangiatore, e ovviamente musicista ‘da gruppo’, il che, nel caso di Shelor, è dire molto.
Anche perché il nostro si è scelto una band di studio che vede alla sezione ritmica gente come Tony Rice o Kenny Smith alla chitarra, Dan Tyminski o Sam Bush al mandolino, e Ronnie Simpkins o Marvin Cockram al contrabbasso, e non contento di ciò ha anche voluto Jerry Douglas al dobro e Randy Howard al fiddle, e alle voci, per non smentirsi, si è fatto aiutare da Ronnie Bowman, Dan Tyminski, Alan O’Bryant, e da ‘Matthews, Wright & King’, trio country per cui ha lavorato nel passato.
Questo è il suono di partenza, e per questi musicisti incredibili Sammy ha selezionato pezzi vecchi e nuovi, tradizionali e originali, e ha lavorato in studio con tale intelligenza e finezza da far sembrare i pezzi nuovi, solitamente di melodia accattivante, quasi più antichi dei tradizionali, e da dare ai tradizionali una freschezza e una vitalità quali raramente incontriamo nella produzione attuale.
Regna il bluegrass, ovviamente, con prevalenza di strumentali, ma c’è anche un Lonesome Scene Of Winter che ci fa piombare nelle nevi attorno ad una log cabin negli Appalachi, 100 anni fa, e poi c’è un po’ di country, e c’è anche il blues di Cross Road Blues di Robert Johnson. Se detestate il banjo lasciate perdere, ma se avete intelligenza e buon gusto in musica non fate mancare Leading Roll alla vostra collezione.
Sugar Hill 3865 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale, 1997)
Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 39, 1997