Tom Russell - Song Of The West, The Cowboy Collection cover album

II tour europeo di Tom nel mese di maggio (con una data anche in Italia) è stata un’occasione ghiotta per confermarci la validità della sua caratura artistica, in attesa di sapere qualcosa di più circa il favoleggiato (almeno fino ad oggi) secondo nuovo CD del 1997 dal titolo stuzzicante di Song Of The West e sottotitolato: The Cowboy Collection – Limited Edition.
Nonostante la difficile reperibilità del prodotto (in origine esso veniva distribuito unicamente attraverso il fan club ma oggi, grazie alla grande indie Hightone, la reperibilità non costituisce più un problema), siamo riusciti a procurarci la copia che sta attualmente allietando le nostre orecchie.
Si tratta di ben quindici (15) brani che affrontano i cosiddetti ‘traditionals’, lo sconfinato patrimonio statunitense della canzone d’autore ed il repertorio firmato/co-firmato dal nostro grande Tom. Un prezioso booklet colmo di esaurienti informazioni su ciascun brano (ci sono anche i testi relativi alle canzoni che portano la firma di Russell!) arricchisce ulteriormente questo CD che ripropone brani noti (The Sky Above, The Mud Below, l’ennesima versione della sempre stupenda Gallo De Cielo, Alkali, The Ballad Of William Sycamore, Rayburn Crane, Claude Dallas e Navajo Rug), insieme a nuove versioni di pezzi già conosciuti, ma ancora non registrati da Tom quali The Banks Of The Musselshell, co-firmata insieme a Ian Tyson, che già la aveva incisa in proprio.

Assolutamente inedite nella discografia ufficiale del nostro risultano a tutt’oggi il traditional Rambler Gambler (nota anche con il titolo di The Wagoner’s Lad o The Rose Of Saline), Dance Hall Girls (ancora profumata dell’acqua di colonia da poco prezzo delle fanciulle in oggetto), South Coast (recentemente rispolverata per il ritorno al vinile di Ramblin’ Jack Elliott, che trova tempo per firmare le note di copertina insieme al grande Buck Ramsey), la dolce Prairie In The Sky, title-track di un grande album di Mary McCaslin, autrice del brano e triste vedova del grande folksinger Jim Ringer, per finire con due brani a firma del solo Tom Russell: Hallie Lonegan e The John Bull Tin, immediatamente riconoscibili per la evidente personalità russelliana che le pervade.
Aiutano Tom in questa produzione l’inseparabile genio degli strumenti a corda Andrew Hardin, il bassista Hank Bones ed il richiestissimo David Mansfield (ex-Alpha Band oltre a altre numerosissime collaborazioni) al fiddle, mandolino, dobro e slide. La fida amica Katy Moffatt è presente poi alle harmony vocals.

In tutta onestà e ad ascolto ultimato, dobbiamo ammettere che il titolo potrebbe risultare un poco fuorviante, se il potenziale acquirente pensa di acquistare un CD che raccolga l’ennesima compilation di cowboy songs; bisogna invece interpretare Song Of The West come ‘Il canto del West’ e valutare quindi l’approccio globale filtrando la tematica western soprattutto attraverso il songwriting di Tom Russell e di quanti altri sono stati benedetti da una analoga sensibilità artistica.
In questo contesto si giustifica allora la presenza di brani quali Gallo De Cielo, Claude Dallas, The Sky Above And The Mud Below o Navajo Rug. L’epopea del West ha avuto un inizio, ma non ha ancora trovato – fortunatamente per noi – una sua fine.
I personaggi che la popolavano non cavalcano più roani color fragola, ma guidano bestioni a diciotto ruote, non si fermano più alle stazioni di cambio dei cavalli del pony-express, ma bevono una tazza di caffè in una truck-stop persa nel deserto, non si chiamano più Billy the Kid, ma Claude Dallas: eppure popolano ancora quella fetta di terra texana nota come Llano Estacado ed attorno allo stesso fuoco di bivacco sognano di una “prairie in the sky”… “wishin’ to hell that he’d been born a hundred years ago…”.

Hightone HMG 2501 (Cowboy Music, 1997)

Dino Della Casa, fonte Country Store n. 39, 1997

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