Sono mortificato ma nonostante i miei più strenui tentativi, non sono riuscito ad ascoltare per intero questo CD. Motivo principale (ma non unico): la voce del cantante solista. Se è vero che il suono del bluegrass si basa (scusate banjoisti..) sulle armonie vocali e sulle belle voci, non avrebbero dovuto permettere un tale scempio della nostra musica preferita.
So anche che, essendo consapevole della mia inadeguatezza a svolgere tale compito, non dovrei essere così cattivo giudicando persone con le quali, se non altro, condivido una forte passione, ma ricollegandomi al concetto che ho precedentemente espresso riferendomi ai Ric-o-chet e considerando che Curt Gausman (il cantante) è stato paragonato addirittura a Dudley Connell (…), non posso fare altro che sconsigliare l’acquisto e addirittura l’ascolto di questa band che, anche strumentalmente non scatenerebbe le mie ire, viene tanto penalizzata da un cantante tanto assurdo da sembrare la caricatura di un ‘bluegrassaro punk’.
Sperando che nessuno venga a propormi di verificare l’intonazione di papa Bill, rimando ad un prossimo lavoro della HRB un mio giudizio, spero, più benevolo.
Hay Holler 401 (Bluegrass Moderno, Bluegrass Tradizionale)
Ruben Minuto, fonte Country Store n. 26, 1994