C’era una volta il Newport Folk Festival, e c’è stato chi vi ha registrato professionalmente tutto il registrabile. Dopo 30 anni il materiale registrato è stato sbattuto su CD e pubblicato per la gioia dei folkettari ed assimilati, fra cui, per caso e per fortuna, ci siamo anche noi bluegrassari.
Vengono così rese pubbliche alcune tracks (come dicono gli esperti) registrate dagli Stanley Brothers nelle edizioni del ’59 e del ’64 del Festival, esaltate dalla purezza del suono digitale (come dicono i pirla), per un tempo totale di 63 minuti e rotti, inclusa l’indispensabile ‘comedy routine’. Poco o nulla di originale, dando una scorsa ai titoli, per chi già possieda tutto il possedibile dei signori Stanley, e un paio di titoli sono pure presenti in doppio, da ambedue le edizioni. Per giunta nell’edizione del ’64 Carter quasi non canta per problemi di grave laringite (avevamo già fatto conoscenza con la sua cartella clinica con l’album Long Journey Home…), il che ci da modo di apprezzare le voci di Ralph e del grande George Shuffler, quindi di conoscere un suono Stanley un po’ diverso… ma al di la delle balle che possiamo raccontarci si va a verificare che la voce di Carter era veramente insostituibile!
Dove sta quindi, in sintesi, il valore di questo CD? Innanzitutto nel suono della band, che in un contesto di brutale folkettamento operato dalle altre band quasi obbligatoriamente, per campare nel circuito di campus, folk club e coffee house, riesce a presentarsi con un inadulterato e ben poco commerciale ‘mountain sound’ (anche se sappiamo quanto i fratelli si siano folkettati su vinile…) e a imporlo ad un pubblico entusiasta.
Poi nell’interesse che i pezzi dal vivo destano sempre, per la spontaneità e l’avventurositá che molto raramente le incisioni di studio possiedono (anche se a quei tempi il concetto di ‘studio’ non era proprio lo stesso di oggi).
Infine nel fatto che con l’uscita di stampa dei vari LP Rebel di molti anni fa, questo CD rimane uno dei pochi documenti live degli Stanley Brothers disponibili.
Non essenziale, quindi, per un discomane come me o Maurizio o Vincenzo (ma immagino che anche loro se lo siano comprato…), ma decisamente interessante per chi abbia poco degli Stanley e li voglia conoscere meglio nella loro forma ‘live’ migliore. Laringite a parte, s’intende.
Vanguard 77018-2 (Bluegrass Tradizionale, 1994)
Silvio Ferretti, fonte Country Store n. 27, 1995
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