Jason Boland & The Stragglers è un’ulteriore prova del legame musicale tra Texas ed Oklahoma. Se la colonia ‘Red Dirts’ ad Austin è particolarmente numerosa, non è solo dovuto al fatto che questa è la città dove si deve essere per farsi notare. Jason Boland, voce solista e chitarra ritmica, Roger Ray, chitarre e pedal steel, Grant Tracy, basso e voce, Brad Rice, batteria, compongono un giovane quartetto che coniuga eccellente rock, country, western swing e radici in una dimensione di stupefacente maturità e buon gusto.
Non a caso il gruppo ha un certo seguito in tutto il Texas, Arizona e, naturalmente nella Stillwater-area. Chi, se non Lloyd Maines, poteva produrre il loro disco d’esordio affiancandogli valenti strumentisti per completare l’ambizioso sound che si bilancia tra rock e country-music. Session-men come Riley Osbourne, Hammond B3, Bukka Allen, accordion, Richard Bowden, violino e mandolino, Terry Hendrix, voce, e lo stesso Maines, chitarre varie, arricchiscono le sonorità di questo album.
Avvincenti ballads, country e rock oriented, ci rivelano una formazione molto più matura, tecnica e dotata della media delle No Depression bands. Una iniezione di freschezza nella scena country che, almeno per quanto riguarda quella alternativa, può vantare un serbatoio di talenti quasi inesauribile di musicisti operanti in Texas. Pearl Snaps rivela il talento del loro front-man Jason Boland, autore di tutti i brani originali della band tranne Change In The Weather, firmata da un altro ‘okie’ di razza, Bob Childers, e poliedrica voce in grado di cantare il rock e tutte le sfumature della country-music. Guida un gruppo di giovani musicisti in grado di ripercorrere le ‘radici’ del rock e del country in modo personale ed autonomo, con risultati stupefacenti anche per i più incalliti fruitori di questi generi.
Broken BRK 06 (Alternative Country, 2001)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 38, 2001