Ehilà: un disco dedicato allo yodel! Roba rara e, diciamolo, anche un pochino bizzarra. Cominciò Jimmie Rodgers, il ferroviere canterino, a infilarlo nelle sue esecuzioni – i suoi brani erano spesso intitolati Blue Yodel seguiti da un numero d’ordine – , continuò il mitico Hank Williams e poi vennero gli specialisti, Elton Britt e Slim Whitman. Ma un po’ tutti i country singers, specialmente nelle cowboy songs (lo yodel si addice anche alle praterie, evidentemente) ne infilavano un pó nelle loro performances. Poi la moda si perse. Da qui il tentativo del nostro Wylie Gustafson di riportare in auge il vezzo di gorgheggiare con un disco a tema, dedicato a questo modo di cantare.
Va detto subito che la scelta delle tracks è stellare e già di per sé giustifica l’acquisto del disco: When The Cactus Is In Bloom, T For Texas e Waiting For A Train di Jimmie Rodgers rappresentano quasi un piccolo best del suddetto blue yodeler e sono eseguite con gusto e misura.
Lovesick Blues, un classico di Hank Williams, pur essendo uno dei rari pezzi che eseguiva non composti da lui, è un vero tour de force ed è stato eseguito da quasi tutti i country singers: è il tipico pezzo di bravura che separa gli uomini dai bambini.
Cowpoke, composto da Stan Jones, uno dei grandi Sons Of The Pioneers, evidenzia il lato malinconico dello yodel.
La flessibile voce di Wylie (ha pubblicato recentemente un album per la Rounder, Way Out West) sostenuta dignitosamente dai suoi The Wild West, fa del suo meglio con queste pietre miliari ma, se le prendessimo una per una, sinceramente potremmo citare per ognuna esecuzioni più significative. Comunque l’idea di un album interamente dedicato allo yodel è buona e apre una finestra su uno stile assai coinvolgente e gradevole.
Rounder 3162 (Western Swing, Cowboy Music, 1998)
Maurizio Angelo, fonte Out Of Time n. 29, 1998
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