Ritorna il ‘country boy with a rock & roll heart’. Salty Songs è una sua collection di canzoni, registrate quest’anno ad Houston nello studio di Rock Romano dal quale sono usciti, in questi ultimi mesi, opere come quelle di Eric Taylor e Denice Franke, in compagnia Mark Webb, chitarre elettriche, dello stesso Romano, basso e tastiere, e James Gilmer (Lyle Lovett), percussioni. Arricchito da qualche brano nuovo, Salty Songs è un’occasione unica per scoprire il songwriting di un texano che come termine di paragone ha solo i grandi. Ripropone molte sue ballads che, per una ragione o l’altra, stavano per rimanere per sempre un segreto destinato ad essere conservato dal solo vinile, o altre songs che meritavano una nuova versione dal cantore dell’epopea dei ‘losers’.
Il seguito di Love Only Love ci riporta Dobson al meglio delle proprie possibilità espressive con temi che sono più consoni alla sua vena creativa. Ascoltate Coda, divisa in cinque brevi parti, riassume con poche parole l’universo poetico del border-cowboy: “Ride, ride, ride, my old amigo done went loco couldn’t hold it all inside… go on and ride”.
Non parliamo poi della vena musicale, esaltata dai secchi ed essenziali arrangiamenti delle chitarre. Non più morbide e sinuose ballads, ma scarni e tersi ritratti del West: Bordertown, Hard By The Highway. Il country-feeling è toccante, la calda, dolce e matura voce ne distilla le emozioni, Dobson sembra fare grande anche un demo che pareva essere destinato ad essere un ‘songbook’ per la sua casa editrice. Sotto i cieli del West sono sempre più rare border-stories d’autore, cowboys, campesinos e senoritas, ma nelle sue songs continua a vivere il rimpianto per il passato quando una bottiglia vuota era sinonimo di nostalgia o di un cuore infranto, le strade sempre infinite e solitarie.
Brambus 199800 (Singer Songwriter, 1998)
Franco Ratti, fonte Singer Songwriter n. 27, 1998
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