Del McCoury Band - The Cold Hard Facts cover album

“E’ una voce temprata da tutte le speranze e le paure che fanno un uomo, una voce buona come non si è mai sentita nella musica bluegrass, forse in tutta la musica country. White soul”. Parole di Dana Andrew Jennings, del New York Times. E nelle note di copertina non lo ringraziano neppure, perché diciamolo almeno noi, la voce di Del McCoury è praticamente insopportabile, talmente sguaiata e acuta da sorprendere. E forse sta proprio in questo il suo fascino, nel fatto che caratterizza la sua musica in maniera inimitabile. Per me i punti positivi del disco sono altri.
Primo: il gruppo, e soprattutto i figli di Del, Rob e Ronnie, rispettivamente al banjo e al mandolino, splendidi stilisti mai fuori posto e sempre in sintonia con lo spirito dei brani. Ma non da meno sono Jason Carter al violino, Mike Bub stavolta al basso e l’immancabile Jerry Douglas al dobro. Secondo: la scelta dei brani, pescati un po’ dappertutto (ottima la Love Is A Long Road da Tom Petty), e mai ripetitivi, abitudine questa già denunciata nei precedenti album, tipo quel Blue Side Of Town (Rounder CD 0292) noto per la scelta ardita di alcune canzoni. Trovo questo The Cold Hard Facts più legato alle radici bluegrass del nostro (nonostante il mio parere sulla sua voce è senz’altro un grande nel suo campo), meno ruvido all’ascolto e dal suono più pieno e bilanciato. Se riuscite a sopportare la voce di Del (a qualcuno piace addirittura) il disco è davvero consigliato perché è moderno e non annoia, sappiate comunque che il gruppo ha vinto il titolo di miglior gruppo strumentale del 1996 all’IBMA Festival.

Rounder CD 0363 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 1996)

Nirvano Barbon, fonte Country Store n. 35, 1996

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