Prova d’esordio come solista di uno dei più promettenti violinisti della scena folk USA.
Pete Sutherland, già fiddler con la Arm & Hammer String Band, una delle migliori dance-band americane, è una figura fondamentale del revival della otm. Attorno a lui infatti hanno ruotato quasi tutti i violinisti dell’ultima generazione, spesso alla ricerca di ‘licks’ originali o pezzi nuovi. Pete è anche conosciuto per essere una specie di enciclopedia vivente di fiddle-tunes, e non di rado il suo nome si ritrova sulle note di copertina di vari dischi citato come fonte o come punto di riferimento.
Al di là di questi pur importanti meriti di ricercatore, Pete Sutherland è soprattutto un eccellente violinista. Il suo stile estremamente personale è una perfetta fusione tra il ritmo incalzante del violino appalachiano e la ricchezza armonica del fiddling del New England. Le sue grandi capacità tecniche, unite ad una profonda conoscenza di contenuti della musica tradizionale, gli consentono di suonare con perfetta padronanza di stile old time music, ragtime, fiddle music franco-canadese, musica britannica. In questa ultima direzione sembra essersi orientato, quantomeno nella versione ‘live’, dato che ormai da tre anni gira gli States insieme a Malcom Danglish (virtuoso di hammer-dulcimer) e al pluri-strumentista Grey Larsen.
Poor Man’s Dream riflette in parte questi nuovi interessi, e in parte rispolvera il mai sopito amore per la musica old time.
Questa bivalenza consente all’album di rivolgersi ad una larga schiera di appassionati, anche se la parte più interessante ci sembra ancora quella a noi più nota, legata alla tradizione nordamericana.
I brani migliori sono infatti i fiddle-tunes tradizionali (imperdibile la versione di Inch Along) o gli strumentali composti da Pete che potrebbero benissimo provenire dalla Virginia o dalla North Carolina. Per la gioia dei banjoisti, viene riproposta l’accoppiata vincente con il grande Bob Carlin, che già aveva caratterizzato i due lavori solisti di quest’ultimo (v. i due LPs per la Rounder). Anche qui Bob si dimostra banjoista raffinato ed al tempo stesso tremendamente efficace nel seguire e completare tutti gli abbellimenti del fiddling di Pete. La sua classe ed originalità emergono fin dal primo brano, uno stupendo medley di pezzi modali.
Tra gli altri musicisti citiamo Tina Liza Jones, Grey Larsen e soprattutto la vocalist Karen Billings, che si rivela interprete sopraffina di brani tradizionali come Guide Me, O Thou Jehovah.
Sono poco convincenti alcune composizioni originali sul genere ‘ballata’, mentre al contrario, gli strumentali sono spesso trascinanti e pieni di intelligenti soluzioni.
II disco è consigliato a tutti gli interessati alla musica per violino, che potranno venire a contatto con un grande esponente di questo strumento.
Per chi già conoscesse Pete Sutherland o ne volesse sapere di più, è anche disponibile una cassetta, di soli brani strumentali, molto bella, incisa da Pete nel 1982.
Flying Fish FF-336 (Folk, Old Time Music, Country Acustico, 1984)
Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 9, 1984