Veramente pochi saranno quelli che diranno: “Chi è costui ?”. Quarantuno anni, dalla Georgia, uno dei più puri diamanti musicali rinvenuti nel cuore U.S.A.. A Shout Toward Moon, l’unico microsolco veramente acustico della Private Music non poteva che essere affidato alle cure di Leo, che da sempre (e la carriera ultraventennale testimonia la sua longevità) combina elementi folk e bluegrass, classici, jazz e pop; ancor prima che venisse coniata la definizione New Age (per i ‘solo’ dell’esordio Windham Hill). La sua abilità tecnica e le sue virtù stilistiche, unite alla facilità con cui esegue qualunque frase o motivo, lo impongono a ragione come uno dei massimi esponenti del Gotha chitarristico.
Il debutto di Kottke risale al 1969, anno in cui con 12 String Blues vendette la bellezza di quasi 500.000 copie! La sua produzione (oltre 15 Lp’s) si è attestata principalmente con tre etichette importanti: Takoma, di cui riporto 6 & 12 String Guitar; Capitol, tra cui Mudlark (1971) e Ice Water (1974); Chrysalis, di Burnt Lips (1978) e Guitar Music (1981).
Caratteristica è l’impostazione della mano destra: pollice ed indice che si alternano sui bassi (secondo lo stile classico), mentre le altre dita elaborano melodie sulle treble strings.
Quindi ciò che sconvolge è l’indipendenza all’interno della medesima mano! Trattando dell’album in commento bisogna subito dire che è smagliante nel suo complesso. E’ totalmente basato sulla chitarra (come potrebbe essere altrimenti!), con qualche intervento occasionale di synth e cello. Splendida la cover del vecchio pezzo Eastern e Little Martha di Duane Allman, come bellissimo il remake di Air Proofing. La maturità compositiva si nota ampiamente in The Ice Field, che conclude degnamente il nuovo capitolo di questo guitar master. Acquistate A Shout Toward Moon e non ve ne pentirete.
Private Music 2007-1–P (Singer Songwriter, New Acoustic Music, 1986)
Patrizio Visco, fonte Hi, Folks! n. 26, 1987