Jerry Jeff Walker - A Man Must Carry On cover album

Primo doppio LP per il texano Jerry Jeff, arrivato al suo decimo solo. Il personaggio non è uno sconosciuto, questo lo dice non solo il suo elevato numero di dischi all’attivo, ma anche l’attenzione che gli viene rivolta qui in Italia dove è stata tempo fa pubblicata una delle sue opere migliori, Viva Terlingua un bellissimo contributo dal palcoscenico. Jerry Jeff è un musicista capace e sensibile, umano e molto comunicativo. Egli riesce ad instaurare con chi l’ascolta un rapporto particolare, sì da coinvolgerlo nella sua musica. E ciò accade soprattutto negli spettacoli dal vivo. Questa è la principale ragione per cui predilige i dischi registrati davanti al pubblico, come è il caso di circa tre quarti di questo lungo lavoro, interessante e positivo. (Anche in questa occasione egli si è recato per lo più a Luckenbach). Non credo però che la sua musica, un country-rock con richiami blues molto personale, riesca a piacere interamente senza lasciare qualche pausa o perplessità; ma ciò dipende proprio dal tipo di pubblico cui Jerry Jeff ama rivolgersi, composto di gente che si esalta con facilità per canzoni che talvolta lasciano noi indifferenti.

L’elenco delle cose migliori di questo album non può che partire dalla lunga versione di Mr. Bonjangles, il suo brano più famoso, inciso anche dalla Nitty Gritty Dirt Band e da Dylan, del quale Jerry interpreta per la prima volta su vinyl One Too Many Mornings un pochino più lenta dell’originale. Eccellente, specie nel finale strumentale L.A. Freeway di Guy Clark, pezzo già noto, così come il cavallo di battaglia Up Against The Wall, Redneck di Ray Hubbard. La sua vena compositiva si è andata un po’ spegnendo negli ultimi tempi, poche sono anche qui le sue canzoni, la dolce Derby Day e la malinconica Leavin’ Texas scritta con Dave Roberts. Ancora da segnalare Song For The Life di Rodney Crowell un nuovo autore che non finisce di stupire, Rockin Chair di Rick Cardwell ottima e Long Afternoons di Paul Siebel incantevole.

Accompagna Jerry Jeff la Lost Gonzo Band, ormai suo ex gruppo, che lascia il posto ad altri giovani musicisti in alcune songs. È probabile che questi diventeranno la nuova line-up durante gli spettacoli dal vivo. Ospiti fugaci ma illustri sono Willie Nelson che presta la sua voce ad una strofa di Up Against The Wall, Redneck, contribuendo all’esecuzione del brano conclusivo Will The Circle Be Unbroken e Vassar Clements col suo fiddle. Nella terza facciata dell’album vi sono alcune poesie scritte e lette da Charles John Quarto e Hondo Crouch, il vecchio amico di Jerry ritratto in copertina con la barba bianca. È a lui che si riferisce Walker quando scrive “Conoscevo un uomo, un uomo decente, al quale la propria sicurezza dava la libertà di godersi la vita con la sua meravigliosa magia quotidiana. È importante per un uomo guardare verso il domani e desiderare di continuare a tirare avanti”. Ciascuno di noi lo può fare trovando anche il tempo di fare la conoscenza dì questo simpatico e sincero musicista.

MCA 2-6003 (Country Rock, 1977)

Raffaele Galli, fonte Mucchio Selvaggio n. 1, 1977

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