Sorprende il curioso accostamento di questi due musicisti. Come dice la presentazione ufficiale, lui è una leggenda del rock e lei è un’icona del bluegrass, in una inaspettata collaborazione… Lui è Robert Plant, ed è proprio quel Robert Plant dei mitici Led Zeppelin, sempre attivo anche dopo lo scioglimento del gruppo nel 1980, mentre lei è Alison Krauss, stella di un bluegrass raffinato che occhieggia al pop più di quello che vuole far credere.
Ed è un bizzarro abbinamento che fa rimanere sulle spine fino al momento dell’ascolto. Dove, forse condizionati o più probabilmente prevenuti, pare di assistere ad uno di quei tornei amatoriali di bocce a baraonda, dove le coppie di giocatori sono tirate a sorte, e dove capita che uno vuole andare a punto e l’altro invece è abituato a bocciare, cosicché noi ascoltatori ci sentiamo come il boccino, bersaglio dei loro tentativi di giocare insieme (e tra l’altro è anche una bella sensazione).
Invece già dal secondo ascolto ci si rende conto che fra loro c’è molta più affinità di quel che si pensava, una affinità elettiva come la chiamava Goethe, di artisti che si sono scelti a vicenda e si sono riconosciuti in una stessa aspirazione. Il disco, pur se eclettico, è bello e ancor di più piacevole, ed il piacere aumenta ad ogni ascolto. I suoni sono un po’ crudi, anni ’70 direbbe qualcuno, ma non per questo meno affascinanti e convincenti, e le loro voci (rock, grezza quella di Plant e cristallina quella della Krauss), si fondono perfettamente.
Risaltano Gone, Gone, Gone (Done Moved On) un pezzo lieve degli Everly Brothers, qui caricato di forza e freschezza, nonché l’intensa Through The Morning, Through The Night di Gene Clark e la rivisitazione di Please Read The Letter (già comparso in Walking Into Clarksdale del 1998 dei due dirigibili Plant e Page). Ed alla fine, chi ama Doc Watson non può che apprezzare la rilettura della sua Your Long Journey, aperta ed accompagnata dal suono dell’autoharp. Un disco tutto sempre molto poetico, sospeso una spanna sopra, nel segno dell’eleganza e della tradizione di T Bone Burnett, il produttore delle grandi imprese rese possibili.
Rounder 619075 (Roots Rock, 2007)
Claudio Pella, fonte TLJ, 2007
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