Terzo album per questo quartetto di voci e songwriters femminili molto popolare nel circuito folk americano, presente anche in numerose compilations di questo genere.
Accanto alle fondatrici Christine Lavin, Sally Fingerett e Megon McDonough, troviamo Debi Smith ad occupare il posto che fu di Patty Larkin e Julie Gold. La Smith si amalgama molto bene in un nucleo che da sempre è una formula aperta e, specialmente nei concerti live, si avvale spesso della presenza di personaggi femminili ospiti.
Per quanto prevalgano i testi, fortunatamente possiamo apprezzare la vena poetica, l’impegno e il dissacrante humour delle protagoniste grazie al ricco libretto, non trascurabile è la vena musicale, di cantautrici dalla lunga e solida esperienza. Tutte confermano, il buon momento della loro carriera solista, compresa la McDonough che ha recentemente firmato per la Shanachie anche come solo-artist.
Alternandosi nel ruolo di front-woman ed impreziosendo le performances delle soliste di preziose armonie vocali a tre e quattro voci, le Four Bitchin’ Babes si muovono ancora una volta in una dimensione libera e varia che spazia dal più puro ed acustico folk ad atmosfere jazzy, da contemporanee atmosfere a delicate e ricercate rivisitazioni pregne di un nostalgico old-time feeling.
Prodotte da Dan Green e con un cast di musicisti di prim’ordine, si avvalgono di un prezioso e colorato tessuto sonoro per far risaltare le loro voci. Sally, Christine, Megon & Debi sono un continuo veicolo di emozioni: dolci, allegre, sognanti, persino nostalgiche, diventano all’improvviso ciniche, dure, irridenti, passando da una song all’altra. Chi subisce il fascino del femminile, non solo per quanto ri guarda l’ambito musicale, troverà motivo d’ispirazione e pane per i suoi denti.
Shanachie 8018 (Folk, Singer Songwriter, 1995)
Luigi Busato, fonte Out Of Time n. 14, 1996
Ascolta l’album ora