Esordio solista per Jack Tempchin che ricordiamo autore di Peaceful Easy Feeling e Already Gone, due dei brani più belli del repertorio degli Eagles. Dopo l’esperienza con i Funky Kings, un notevole e sfortunato gruppo di stampo eaglesiano dove vi erano due altri potenziali leader in Richard Stekol e Jules Shear, risalente a due anni fa, il suo nome era ritornato nel silenzio. Ma l’Arista ha avuto giustamente fiducia in Tempchin e gli ha permesso di giocare un’altra carta da solista, dimensione in cui, a mio avviso, è in grado di esprimere al meglio le sue doti di interprete e compositore.
Accompagnato da un’eccellente band, interamente al suo servizio, composta da Roger Clark, Bob Wray e Randy McCormick, rispettivamente batteria, basso e tastiera, e alle chitarre da Pete Carr responsabile anche della produzione e degli arrangiamenti (riguardo a questo musicista vi consiglio di ascoltare i suoi dischi e quelli in duo con Lenny LeBlanc), Jack può finalmente offrirci la sua reale immagine e darci un’idea esatta del suo grande talento.
Ci troviamo certamente di fronte ad un songwriter di razza, forse non troppo prolifico visto che queste sue canzoni sono state scritte negli ultimi sei anni, e ad un interprete misurato, sensibile e personale. Ci muoviamo in una dimensione tipicamente americana, brani come Stringaree, She Beloged To You e Lifetime Friend, sono il meglio del country rock ascoltato quest’anno, ed ogni singolo pezzo meriterebbe di essere analizzato.
Songs indimenticabili sono: Golden Life, scritta in collaborazione con J.D. Souther, di grande effetto, Tijuana, firmata anche da Tom Waits, con un gustoso e nostalgico mexican-flavour ed un’intensa interpretazione vocale di Jack, bravo anche all’armonica e sostenuto dalle voci di Jackson Browne e Jennifer Warnes, e le ispirate ed intense Skateboard Johnny e Walk Away, quest’ultima semplicemente fantastica nell’esprimere la tristezza che dà l’essere abbandonati, con Tempchin al meglio delle sue possibilità espressive e con il centrato sax di Harvey Thompson.
Molto bella è anche Pick Up Truck, un’altra storia di un travelin’ man in chiave country rock, ma, tra le tante gemme, quella più preziosa è la versione acustica di Peaceful Easy Feeling. Pete Carr, mandolino e acustica, Anthony Parsons, flauto, Glenn Frey (presente anche in Fifteen Days Under The Hood, unico brano rock dell’album) alla dodici corde, le voci di Jack e della Warnes che duettano su un tema che così ben conosciamo, ci offrono quattro magici minuti di sfolgorante bellezza. Mettete un fiocco azzurro alla vostra discoteca, è nato un altro grande ed indimenticabile songwriter!
Arista 4193 (Singer Songwriter, 1978)
Franco Ratti, fonte Mucchio Selvaggio n. 14, 1978