Uncle Dave Macon - Laugh Your Blues Away cover album

Il pretesto di parlare di Uncle Dave Macon ci viene offerto dall’uscita a sorpresa di questo Laugh Your Blues Away che ha soffiato la piazza al County 545 (Volume 2) in gestazione da quasi due anni. L’album, compilato ed annotato dall’esperto studioso Charles K. Wolfe, rivela subito una particolarità che lo distingue da ogni altra raccolta di otm classica apparsa su disco da trent’anni a questa parte: contiene materiale inedito, o pubblicato solo su 78 giri, inciso da Macon esclusivamente per puro piacere personale senza alcun interesse d’ordine commerciale.

Le diciassette selezioni scelte con cura coprono un arco di tempo che va dal dicembre 1930 al novembre 1950, circa un anno prima della scomparsa dell’artista, e comprendono quattro brani con Sam McGee, dodici con Dorris Macon alla chitarra ed una con i McGee Brothers (mi si perdoni la pedanteria, ma ritengo la precisazione musicalmente e storicamente necessaria; i particolari li potete sempre leggere nelle note incluse).

Chi ha avuto l’opportunità di assistere qualche settimana fa alla trasmissione sul primo canale TV ‘Rag, Swing e… la Country Music’ di Tony Palmer, si sarà certamente accorto di Macon che, introdotto da George D. Hay ed accompagnato dal figlio, eseguiva Take Me Back To My Old Carolina Home (dalla colonna sonora del film del 1940 sulla Grande Ole Opry), facendo roteare il proprio banjo e, spero, avrà notato la sicurezza, la vitalità e la simpatia emanate da quest’uomo che all’epoca contava ben settanta primavere.

Tutto ciò, unito alla pacatezza della sua conversazione, alla saggezza delle sue parole ed a un senso dell’umorismo fuori della norma in quanto a perspicacia e contagio, è possibile percepirlo e gustarlo ancor meglio nell’album registrato a nastro libero nel maggio del 1950 presso la casa dell’artista a Kittrell in Tennessee (Davis Unlimited TFS-1 01).

Dove non può la penna, strumento nelle mie mani infinitamente povero a descrivere le emozioni prodotte da un qualsivoglia tipo di musica, possono certamente arrivare le incisioni di questa nuova opera che contiene sia il brano ascoltato in televisione, sia Uncle Dave colto non già nelle vesti di personaggio pubblico (vesti che a lui andavano sempre troppo strette), ma nella dimensione reale ed a noi pressoché sconosciuta di un musicista che suona e canta per proprio divertimento.

Cinque titoli valgono da soli il prezzo dell’LP: Come On Buddy, Dont’ You Want To Go (incisa il 17 dicembre 1930 in piena Depressione) con un eccezionale duetto di banjo in clawhammer style e banjo-chitarra, Oh Lovin’ Babe (1930) dalla struttura melodica modernissima e Travellin’ On My Mind (1945), un blues dal perfetto yodelling che quasi offusca lo scettro di Jimmie Rodgers. Infine, Laugh Your Blues Away e Chewing Gum (1950) mostrano per l’ennesima volta l’arguzia e lo spirito d’osservazione di Uncle Dave che spesso e volentieri cedono il posto alla satira bonaria sui costumi del suo tempo… e del nostro.

Con tali premesse il disco è dunque tutto da scoprire anche per gli appassionati che già conoscono l’artista attraverso le incisioni commerciali diffuse oggigiorno in grande quantità sul mercato e che qui di nuovo avranno la possibilità di costatare come la limpidezza della sua voce e la pulizia del suono del suo strumento non siano minimamente cambiati in venticinque anni. Un’edizione per buongustai e per tutti coloro che sanno andare ben oltre gli inevitabili segni che il tempo ha lasciato tra i solchi delle matrici originali.

Rounder 1028 (Old Time Music, 1979)

Pierangelo Valenti, fonte Mucchio Selvaggio n. 25, 1979

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