Steve Gillette - Alone... Direct cover album

Steve Gillette è un personaggio che i meno giovani di noi dovrebbero conoscere, o almeno averne sentito parlare. È, infatti, un cantautore folk americano della prima ondata (anni ’60) divenuto abbastanza noto a seguito del successo riscosso da alcune sue canzoni interpretate da artisti e gruppi diversi. Tra i quali Sunshine Company (Back On The Street Again è stato un loro grosso hit), Nitty Gritty Dirt Band, Spanky And Our Gang, Mathews Southern Comfort, John Denver, Linda Ronstadt, Anne Murray. Nel ’67 la Vanguard ha distribuito un suo album interamente acustico che, pur passando quasi inosservato, si è meritato lusinghieri apprezzamenti.
Eccolo ora, dopo tutto questo tempo, ad un’altra prova solista per la Sierra/Briar di John Delgatto. Un’esperienza molto positiva e a suo modo coraggiosa. Coraggiosa per due motivi, per la scelta del materiale, il meglio della sua produzione, risalente però prevalentemente agli anni ’65/’67 e per l’accompagnamento affidato alla sola chitarra (pur presente attraverso cinque differenti modelli: due Guild F 50, una Martin D-285, una Martin D-18 e una Gibson J-50). Ma tale coraggio è stato premiato, il disco è infatti perfettamente riuscito. Non suona datato o superato e si lascia sentire con estremo piacere.

Steve è un cantautore caldo, la sua voce penetra, convince e conserva ancora quel fascino tipico dei menestrelli di quegli anni ormai lontani. E non è solo nostalgia, le sue canzoni, tra le quali ce n’è una recentissima, sono ancora attuali, trattano di temi che sono in fondo gli stessi degli hobos e dei cantastorie di oggi: l’amore che porta quasi sempre dolore, la pioggia che porta tristezza, il treno che porta lontano, la solitudine che porta verso casa … I brani, dodici in totale, scritti da Steve da solo o in collaborazione con Tom Campbell o Linda Albertano, si susseguono con delicatezza e gentilezza e hanno la struttura della ballata; di essi vorrei ricordare i più belli (ma si tratta di una scelta assolutamente personale) cioè Back On The Street Again, A Number And A Name, The Rain, Gamblin, Man, Darcy Farrow, (la canzone che ha avuto più cover versions, una quindicina almeno), Sad Old Railroad Song, The Bells.
Il disco è stato realizzato con un procedimento speciale, direct-to-disk, che evita il ricorso al nastro di registrazione, cosa che permette l’eliminazione di ogni forma di rumore, ma non è del tutto priva di inconvenienti. Una volta che il meccanismo è avviato non sono possibili interruzioni, il suo costo poi è oggi ancora elevato. Ciò influisce sul prezzo del disco che è superiore alla media, per quanto contenuto da Delgatto il più possibile. Ma ritengo si possa trattare di un sacrificio non inutile: album di folk acustico così genuino non si trovano con facilità.

Sierra Briar (Singer Songwriter, 1979)

Raffaele Galli, fonte Mucchio Selvaggio n. 24, 1979

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