Rodney Crowell - But What Will The Neighbors Think cover album

Rodney Crowell, uno tra i più promettenti autori (e cantautori) texani (la sua città natale è Houston) si ripropone alla nostra attenzione. Dopo il convincente esordio del ’78 che aveva messo in luce anche le sue notevoli doti canore, pur essendo stato avaro di soddisfazioni nei suoi confronti, tolto l’incondizionato consenso della critica specializzata, ecco una seconda prova anche migliore. Intitolata But Will The Neighbors Think, sembra infatti consegnarci un Crowell più maturo e convinto, in una parola più completo. Un Crowell che è rimasto un cantante dalla voce country tenorile, ma che ha spostato i suoi interessi nella più vasta area rock.
Cosa del resto che egli stesso aveva preannunciato e che in fondo corrisponde ad una esigenza dei tempi. Così lo spazio che ora si è aperto (davanti) è molto grande e potrebbe presto, con l’aiuto di un po’ di fortuna, consacrarlo star. La sua musica pertanto è oggi un rock melodico, che mantiene richiami country, si concede alcune tregue di easy ballads e qualche puntata blues. Una musica viva ed attuale, disinvolta e puntuale, elegante e raffinata, senza eccessi né leziosità. Persino gli accompagnatori, in sostanza quelli della Hot Band di Emmylou (nella quale Rodney aveva militato prima di avviare la sua carriera solista) ne sembrano più coinvolti del solito e aiutano a creare intorno al disco un’atmosfera compatta e omogenea.

Le canzoni, quasi tutte sue, confermano la vivacità dell’immaginazione e la spontaneità dell’ispirazione. Non ci sono sostanziali differenze qualitative tra le une e le altre, ciascuna ha un messaggio, una storia, una riflessione da raccontare, non sempre impegnative ma mai banali. Nel disco a Here Comes The 80’s, tema ormai obbligato per molti musicisti in questi tempi, rock/blues abbastanza arrabbiato, seguono un pezzo più melodico molto ben sostenuto dalla chitarra elettrica Ain’t No Money e un brano di Keith Sykes, autore molto stimato da Jerry Jeff Walker e oggi nei Coralreef di Jimmy Buffett, Oh What A Feeling, armonico e aperto.
It’s Only Rock & Roll parla da sé, mentre On A Real Goodnight, un lento ballabile che si affida prevalentemente al piano chiude la prima side. Il piano è in particolare evidenza anche nello splendido motivo d’apertura della seconda Ashes By Now ritmato e fluido, dopo il quale spuntano fuori una bella ballata honky tonk (finora inedita) di un’altra importante voce del Texas, Guy Clark, Heartbroke che nel refrain imbocca però un’altra strada, e un pezzo dal ritmo fortemente latino composto dallo steel guitarist Hank De Vito Queen Of Heart (interpretato recentemente anche da Dave Edmunds in versione rockabilly).

Concludono la raccolta il blues elettrico Blues In The Daytime, assai efficace e convincente e la ballata semiacustica The One About England, dolce e delicata. Un ventaglio musicale vario ed ampio che dà la dimensione dell’orizzonte di un musicista in chiara ascesa. Musicista che visto anche il successo appena ottenuto dalla Dirt Band con il 45 giri An American Dream, una sua recente (e bella) canzone (è presente nel suo primo album), ha tutto il diritto di aspettarsi qualcosa più direttamente.

Warner Brothers 3407 (Singer Songwriter, Country Rock, 1979)

Raffaele Galli, fonte Mucchio Selvaggio n. 30, 1980

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