Jim Ibbotson - Nitty Gritty Ibbotson cover album

Jim Ibbotson vuoi dire Nitty Gritty e nient’altro, almeno questo traspare inequivocabilmente dalla carriera musicale di un personaggio non protagonista ma neppure comprimario. E Nitty Gritty significa Colorado, uno dei pochi luoghi dove l’uomo è riuscito ad instaurare un rapporto privilegiato e corretto con la natura, senza rinunciare al benessere e alle comodità.

Per anni, dal ‘69 (quando il gruppo si ricostituisce) al ‘76 (quando semplificandolo riduce il suo nome), l’immagine di questo stato ne ha caratterizzato le canzoni e le esibizioni, proprio come è accaduto in California del sud per il surf nei confronti dei Beach Boys. E importanti sono stati gli album realizzati dalla NGDB in questo periodo, Uncle Charlie And His Dog Terry, All The Good Times, Will The Circle Be Unbroken (che non ha bisogno di commenti), Dream.

Jim nel gruppo ha cominciato in sordina suonando chitarre, piano, batteria, accordion per specializzarsi poi nel basso, per diventare alla fine il lead vocalist della band. La sua posizione insomma si è fatta sempre più autorevole nella band. Proprio in Dream, l’LP migliore tra quelli registrati senza aiuti altrui, c’è la sua impronta più significativa.

Da quel momento in avanti il silenzio (il triplo successivo Dirt, Silver & Gold non fa testo, essendo una raccolta di best, di brani degli inizi e di qualche rarità). Jim sparisce senza spiegare il perché, sostituito dallo sconosciuto John Cable presto defenestrato. Lascia però intendere di non credere affatto al nuovo corso del gruppo (e i fatti gli daranno ragione). Si riparla di lui soltanto in occasione della tournée giapponese dei Burritos del maggio ‘78 alla quale però non prende parte (e il suo mancato inserimento nel gruppo, che non sarebbe stato sgradito, ci ricorda la fallita audizione nei Poco del ‘69…).

Rispunta oggi il suo nome grazie ad una nuova etichetta americana, la First American Records di Seattle (stato di Washington, costa del Pacifico), che distribuisce il suo primo solo LP intitolato semplicemente Nitty Gritty Ibbotson. Risale al ‘77 e ciò fa pensare si tratti di quel famoso The Road Can Rule You, per lungo tempo annunciato dalla Aspen Recording Society di Bill McEuen, il fratello di John, un progetto di label indipendente mai divenuto realtà, probabilmente perché troppo ambizioso.
Il disco si merita un giudizio abbastanza positivo. Non tocca vertici particolari ma ha impresso chiaramente su di sé il marchio del gruppo ed è senz’altro migliore della scialba prova fornita dalla Dirt Band con American Dream lo scorso anno. Ci sono tutti i temi cari a quel sound: country rock spigliati ed agili, ballate dal sapore western, pezzi romantici e lenti, influenze latino-americane, etc. Potrebbe essere proprio una sorta di sfida (“Mi avete cacciato”, sembra dire Ibbotson, “eccomi qua più in forma di voi…”).

Jim ha una voce proprio niente male dalle tipiche inflessioni nasali e si conferma buon compositore di deliziosi ed originali melodie (i pezzi raccolti sono tutti suoi, con una sola eccezione), dalle liriche oneste che talvolta non rifuggono dal simbolismo. Sufficienti ragioni per mettere gli occhi addosso al suo disco, senza che ci sia però bisogno di farsi venire il fiatone per trovarlo, naturalmente.

First American FA7718 (Country Rock, 1980)

Raffaele Galli, fonte Mucchio Selvaggio n. 33, 1980

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