Cruzeros – The Cruzeros cover album

Se si potesse inserire un CD nel lettore senza guardarne la copertina, questo album potrebbe tranquillamente essere scambiato per un lavoro inedito degli Eagles del periodo di Hotel California, riemerso dai polverosi scaffali di qualche studio di registrazione. Si chiamano Cruzeros, sono un duo – Barry Mathers (voce solista, chitarra acustica ed elettrica, percussioni) e Curtis Tulman (voce, sax, armonica, chitarre), vengono dalla West-Coast… del Canada e raccolgono l’eredità lasciata dal grande gruppo californiano, ricatturandone la magia delle voci e degli arrangiamenti.
Inciso nel 1995 agli Horizon Sound Studios di Kelowna, British Columbia, questo CD si avvale inoltre della produzione di un mago della sala d’incisione quale Bill Buckingham (Lisa Brokop, Gary Fjiellgard) e dell’apporto di ottimi musicisti quali Robbie Steiniger (chitarra e mandolino), John Webster (tastiere), Randall Stoll (batteria), Rocko Vangeois, Gord Maxwell, Rachel Hatkin e Kirsten Nash (backround vocals).

Nati musicalmente nel 1990 con il nome di Sea Cruise, diventano poi Cruise ed infine, dopo un tour di otto settimane in Messico dove il nome del duo viene regolarmente storpiato, questi novelli Frey ed Henley diventano Cruzeros e raggiungono la popolarità nel febbraio del 1996, proprio con l’uscita dell’album omonimo.
Il disco d’esordio, veramente entusiasmante, vede la luce grazie all’interessamento della Spinner Music Group, una piccola indie canadese da tempo attiva sul mercato con la produzione di altri artisti country quali James Owen Bush, Alyssa Nielsen, Farmer’s Daughter e Kelly Randall. La voce di Mathers, un misto fra Don Henley e Bryan Adams, è graffiante e dolce allo stesso tempo, mentre il contributo di Tulman alle armonie vocali rende questo prodotto un potenziale classico della west-coast music, anche se inciso negli anni ’90.
Fra le undici canzoni – dieci scritte a quattro mani dai due titolari e una da Peter Wisstoff – la mia preferita rimane I Am Invisible, vero pezzo ‘Eagles’ prima maniera.
Stupenda anche The Last Time, con la voce di Mathers che ci riporta indietro negli anni, quando la California era ancora davvero la terra promessa. La coppia Mathers-Tulman dà prova del proprio talento ancora in Can You Magic, canzone che sembra uscita dalla penna di un Jackson Browne in forma smagliante.

Meritano una citazione anche Landslide – che apre il compact alla grande – Old Faithful e Rescue Me, sicuramente il pezzo più new country di tutto l’album.
In una recente intervista, Barry Mathers ha detto che ci sono buone possibilità che i Cruzeros vengano questa estate in tour in Europa. Speriamo – vanamente – che inseriscano anche l’Italia fra i paesi da visitare. Consigliamo senza dubbio questo compact a tutti gli amanti della buona musica, ma in particolare a coloro – e siamo in tanti – che hanno sognato sulle note di Desperado o I Can’t Tell You Why.
“Siamo sempre stati dei grandi ammiratori degli Eagles, dei veri e propri fans” ha proclamato Mathers ad un giornale e sicuramente ha detto la verità. “Se vivessi di musica, morirei di fame” ha detto Woody Allen probabilmente pensando all’Italia. Non sperate di trovare il compact in questione nei negozi del patrio suolo: per averlo bisogna rivolgersi direttamente alla Casa discografica. Buona fortuna

Spinner Music Group (1996)

Gianluca Sitta, fonte Country Store n. 33, 1996

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