They All Played Ragtime: Blind Willie Walker. La scena: 1930, interno, giorno, le 11 del mattino, due stanze comunicanti ai piani superiori di un imprecisato hotel affittate dalla Columbia Records ad Atlanta. Nella prima un paio di tecnici seduti ad un tavolo armeggiano intorno ad un ago ed una matrice di cera passandosi di tanto in tanto una bottiglia di Jack Daniel’s ormai a metà per riscaldarsi un po’ (siamo a dicembre…) ed augurandosi che le vibrazioni ed i rumori del traffico lungo la strada sottostante non rendano vano il loro lavoro.
Nella camera attigua un certo Sam Brooks, chitarrista di colore, con tutta calma fa accomodare l’amico e collega Blind Willie Walker, cieco dalla nascita, davanti ad un microfono: incidono solo cinque brani (di cui tre rimasti inediti) permeati da un marcato accento bluesistico del ‘Piedmont’ (South Carolina) e da una tecnica chitarristica eccezionale.
Walker, considerato da Rev. Gary Davis, Josh White e Pink Anderson un fenomeno nel suo strumento (addirittura superiore allo stesso Blind Blake), morì tre anni dopo, appena trentasettenne, di sifilide congenita. Fin qui la storia, per le emozioni ascoltate il cuore…
Pierangelo Valenti, fonte Suono, 2012