Se volete una ragione per parlare di questo Neck And Neck vi dirò che è racchiusa in un pretesto: quello della presenza di Mark Knopfler, per apprezzare ancora una volta le doti di un grande maestro della chitarra contemporanea. Chet Atkins, infatti – volendo anche tralasciare l’importanza della sua figura nella creazione stessa del cosiddetto ‘Nashville sound’ e dell’industria musicale legata a questa città, il grosso lavoro svolto come dirigente della RCA fin dagli anni cinquanta interagendo con artisti tra i quali Elvis Presley è solo un esempio eclatante – è un vero e proprio pilastro di quello che in modo riduttivo si può definire ‘finger-picking’ moderno. Nelle sue mani, infatti, lo stile ancora parzialmente rurale di un Merle Travis assume colorazioni jazzistiche e raffinate che influenzano una miriade di chitarristi odierni fra cui lo stesso Knopfler.
Neck And Neck, inciso con la collaborazione del solito polivalente Guy Fletcher e di un gruppo tra i migliori session-man nashvilliani (valga per tutti lo strepitoso Mark O’Connor), esce dopo il successo dell’operazione Notting Hillbillies rimarcando ulteriormente, se ce n’era bisogno, l’amore di Mr. Dire Straits per le proprie radici (americane anche in questo caso).
Il risultato è un album piacevole e rilassalo, con le chitarre dei due protagonisti ben amalgamate tra di loro, che consiglio vivamente a chi avesse bisogno di scoprire cosa si nasconde dietro lo stile di alcuni grossi nomi odierni. Il tutto in un caleidoscopio di brani che passano con humour dalla country music allo swing.
CBS CK 45307 (Country Pop, Traditional Country, Country Swing, 1990)
Stefano Tavernese, fonte Chitarre n. 58, 1991
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