Il mondo dei treni mi ha sempre affascinato in maniera particolare, al punto che buona parte dei miei viaggi (parlo in Europa ovviamente) li ho fatti con questo mezzo. L’ho sempre trovato comodo ma soprattutto rilassante, inoltre il fatto di non dover rimanere sempre fermo al mio posto me lo faceva preferire rispetto ad altri mezzi magari più veloci.
Il lettore, sono sicuro, si starà domandando cosa c’entra tutto questo con una rivista musicale, il motivo è presto detto. Questa premessa è dettata dal fatto che vi vorrei parlare di come l’affascinante mondo dei treni e delle ferrovie sia stato spesso raccontato in molte canzoni country. Non bisogna dimenticare che tra le varie correnti musicali della vasta famiglia della musica Country c’è quella delle cosiddette ‘truck songs’ ossia tutto ciò che riguarda i mezzi di trasporto, siano essi per il trasporto passeggeri o per il trasporto delle merci effettuati su strada mentre, ovviamente, quello delle ‘train songs’, tratta appunto di treni. In verità, al contrario del filone dei camionisti tuttora abbastanza seguito, quello delle ferrovie a mio parere è un po’ scemato.
Per fare un esempio, ovviamente con le debite proporzioni, pensiamo a come ha cambiato e sta cambiando il nostro modo di vivere e le nostre abitudini il fenomeno internet. Un altro vantaggio rilevante è stato avere la possibilità di spostarsi e muoversi con meno difficoltà mentre in altri casi poteva essere una fuga per terre lontane o in cerca di fortuna e di una vita migliore. Non dimentichiamo però che i treni erano vulnerabili ed erano oggetto purtroppo di rapine, nonché assalti quando attraversavano territori ostili infestati da bande di fuorilegge. Sui vagoni postali erano trasportati ingenti somme di denaro, valori, le paghe dei lavoratori, tutto ciò aveva destato l’interesse dei ‘train robbers’ ovvero i rapinatori dei treni. I giornali incominciarono a raccontare queste loro attività illecite che non comportavano la pena di morte salvo non fossero coinvolte persone in eventuali sparatorie.
Una cosa che ha migliorato notevolmente il trasporto passeggeri è stato l’avvento del vagone chiamato pullman ovvero la carrozza letto. Un certo George M. Pullman durante un viaggio effettuato con una carrozza con cuccette non molto confortevoli, che lo costrinsero a una notte insonne, pensò a come migliorare i viaggi di notte.
Così, nel 1859, costruì una carrozza letto modificando un vagone normale cui ha fatto seguito, nel 1864, la prima vera ‘sleeping car’ la ‘pioneer pullman’ che entrò in servizio l’anno successivo. Nei tre anni successivi diversi di questi vagoni vennero utilizzati su tre differenti linee ferroviarie. La carrozza e George Pullman divennero molto famosi quando uno di questi vagoni fu usato per trasportare la salma del presidente Lincoln nel luogo del suo ultimo riposo a Springfìeld, nello stato dell’Illinois.
Un’altra curiosità che caratterizzava questi convogli è che generalmente l’ultima carrozza era denominata ‘caboose’, altro non era che la vettura che veniva utilizzata dall’equipaggio del treno. Era equipaggiata con cucina, lavabo, cuccetta, armadietti per il personale e tutto ciò che poteva servire per il viaggio; attrezzi, bandiere e lanterne. Il caboose aveva una cupola da dove il controllore e il frenatore posteriore potevano vedere il convoglio da dietro; essendo la vettura solo per il personale viaggiante a nessuno era permesso accedervi salvo rare eccezioni, come nel caso di Abramo Lincoln il quale, prima di diventare presidente degli Stati Uniti, era conosciuto come un `caboose-rider’.
Storica è la data del 10 Maggio del 1869 quando l’Union Pacific Railroad e la Central Pacific Railroad unirono le rispettive sedi ferroviarie in località Promontory Point nello stato dello Utah e in quella occasione, per celebrare l’avvenimento, vennero utilizzate delle traversine commemorative e un bullone d’oro (sostituito da un chiodo normale subito dopo la cerimonia). L’intera linea completata copriva la distanza di 1725 Km. da Omaha, Nebraska, attraversando Kansas, Colorado, Utah, Nevada fino ad arrivare a Sacramento, California, con l’impiego di una quantità enorme di manodopera (tra l’altro molti italiani) nel lavoro di costruzione della sede ferroviaria. Nel 1840 esistevano 5.000 Km. di binari, nel 1850 erano 16.000 per passare ai 50.000 del 1860 fino ai 90.000 del 1870. Nel 1869 fu stabilito un record, una squadra di 800 persone pose un troncone di ferrovia di 16 Km. in un solo giorno.
Quando si parla di treni non si può non citare le mitiche e gloriose locomotive a vapore come la 2-10-2 (le cifre corrispondono al numero delle ruote) No° 2807 dell’Illinois Central, la 4-8-2 No° 1452 della Southern Railroad una delle più potenti locomotive, la 2-8-2 Mikado No° 17 dell’East Broad Top o la 4-6-0 Ten Wheeler No° 40 della Nevada Northern senza dimenticare la Big Boy X4019 la locomotiva più veloce del momento costruita nel 1941 negli Stati Uniti che pesava più di 500 tonnellate ed erogava una potenza di 6000 CV.
Con il loro caratteristico fischio e le loro sbuffate di fumo hanno attraversato le montagne, vaste vallate e immense praterie degli Stati Uniti con ogni tempo, pioggia, neve, sole e freddo. Le prime locomotive a vapore apparvero in questo paese nel 1829, in seguito si sono evolute in tecnologia e potenza, il che significava più velocità, di conseguenza minor tempo di percorrenza, questo fino agli anni ’50 quando sono state sostituite dalle motrici diesel e in seguito da quelle elettriche.
E dopo questa lunga introduzione veniamo alla parte musicale, visto che numerosi artisti country hanno saputo catturare la bellezza e lo spirito delle ferrovie. Jimmie Rodgers è forse uno dei più rappresentativi visto che venne soprannominato ‘The Singing Brakesman’ per il fatto di aver lavorato nelle ferrovie e fra le varie mansioni svolte vi era anche quella del ‘brakesman’ ovvero il frenatore. Ammalatosi di tubercolosi lasciò questo lavoro per dedicarsi alla carriera di cantante.
Scomparso il 26 Maggio del 1933 all’età di soli 36 anni, e ricordato per alcune composizioni come Waiting For A Train, Train Whistle Blues, The Brakesman’s Blues e Hobo Bill’s Last Ride, giusto per menzionarne solo qualcuna. Anche il brano The Mistery Of Number Five porta la sua firma dove si racconta di un macchinista che una mattina trova la locomotiva fredda e silenziosa per la prima volta e il mistero sarà risolto quando gli diranno che il suo fuochista era morto. Il brano è stato inciso l’11 Luglio del 1930. In circolazione ci sono due interessanti cofanetti a lui dedicati: Jimmie Rodgers Recording 1927-1933 della JSP Records che consta di cinque CD e un Box Set pubblicato dalla Bear Family Records di sei CD dal titolo The Singins Brakesman. Da segnalare anche due raccolte The Essential Jimmie Rodgers e Country Legend entrambe edite dalla RCA Records.
Altri artisti hanno inciso album dedicati alla strada ferrata, uno di questi è Hank Snow che nel 1963 registra su etichetta RCA Railroad Man e sempre la stessa etichetta pubblica nel 1971, l’album Tracks And Train. Ancora su RCA nel 1975 esce l’album All About Trains che è diviso in due parti, sulla facciata A troviamo brani eseguiti da Jimmie Rodgers mentre sulla side B si possono ascoltare incisioni di Hank Snow.
Johnny Cash incide per la Columbia Ride This Train (1960), e Orange Blossom Special (1964) ma nei primi 60 la precedente etichetta Sun Records aveva già pubblicato alcuni album con diverso suo materiale relativo ai treni, parte del quale riappare nel 1969 su Story Songs Of The Train and River (Sun International). Nel 1965 Roy Acuff registra per l’Hickory Records il bellissimo album Great Train Songs e anche Merle Haggard non è da meno visto che nel 1969 la Capitol Records pubblica un suo lavoro Same Train, A Different Time. Nel 1976, inoltre, sempre per la Capitol Records registra un concept album dal titolo My Love Affair With Train, tra l’altro ristampato recentemente dalla BGO Records, su un CD insieme a The Roots Of My Rising album questo che non ha nulla a che fare con le ferrovie.
Altri, seppur non avendo inciso album interamente dedicati ai treni, hanno registrato singole canzoni su questo tema come: Freight Train Blues dei Louvin Bros., I Love The Sound Of A Whistle incisa da Boxcar Willie, Night Train To Memphis dalla voce di Red Foley e Tennessee Central (Number 9) di Pee Wee King. Wabash Cannonball scritta da A. P. Carter, grande successo della Carter Family ma poi anche di Roy Acuff e di numerosi altri interpreti. Pure famosa è Orange Blossom Special un classico del repertorio Country/ Bluegrass. Del 1951 è Lonesome Whistle del grande Hank Williams poi altri titoli sono The First Train Headin’ South di Johnny Horton, Ghost Train di Marty Robbins, This Train di Hank Thompson, Waiting For A Train di Jim Reeves, Freight Train Boogie dei Delmore Brothers.
Eddy Arnold incide nel 1959 The Wreck Of The Old 97, che narra di un incidente avvenuto in località Danville, Virginia nelle Blue Ridge Mountain il 27 settembre del 1903. La storia narra dl un convoglio composto di motrice e cinque carrozze che uscì dai binari in prossimità di un ponte finendo in una scarpata. Una settimana dopo la tragedia, un ragazzo di nome Fred J. Lewey, uno dei primi testimoni dell’incidente, incominciò a scrivere una canzone basandosi su un vecchio brano The Ship That Never Returned. Negli anni seguenti Henry Whitter e Charles Noell hanno contribuito alla stesura della canzone che divenne poi The Wreck Of The Old 97. Motivo destinato poi a diventare uno dei primi brani a vendere milioni di copie ed essere eseguito, tra gli altri, da Red River Dave, The Statler Bros., The Rouse Bros., Hank Snow, Boxcar Willie e Johnny Cash.
Un altro brano che tratta di un incidente ferroviario è The Wreck Of The 12,56, disastro avvenuto nel 1925 sul James River, motivo inciso da Vernon Dalhart e da Marty Robbins.
Un personaggio che ha ispirato il testo di una canzone è stato Casey Jones. Il suo vero nome era John Luther Jones ed era una macchinista di locomotiva, quello che gli Americani chiamano ‘engineer’ e lavorava per l’Illinois Central Railroad nel 1880. Al tempo erano diversi i John Jones alle dipendenze delle ferrovie così gli amici lo chiamavano Casey perché proveniva da Cayce, Kentucky. Morì in un incidente nei pressi di Vaughan, Mississippi, la notte del 29 aprile del 1900. Casey aveva la reputazione di essere un macchinista veloce e quel giorno cercava di recuperare un ritardo di 95 minuti sulla tabella di marcia. Il suo treno, Cannonball Express, alla velocità di 60 miglia orarie urtò la parte posteriore di un convoglio per trasporto merci che erroneamente si trovava sul binario principale. Il suo fuochista si lanciò dalla locomotiva pensando che Casey avesse fatto la stessa cosa, mentre lui invece rimase nell’estremo tentativo di limitare l’impatto. Il motivo per il quale Casey divenne famoso, era che con lui nacque la tradizione del macchinista che restava con la sua locomotiva in pericolo, così come il capitano di una nave è l’ultimo ad abbandonarla prima dell’affondamento. Casey Jones è un brano che vuole ricordare tutti quei coraggiosi macchinisti che hanno messo a rischio la loro vita dimostrando attaccamento al lavoro malgrado il pericolo. Fra le molte esecuzioni di questo titolo vanno citate quelle di Vernon Dalhart e Johnny Cash.
Con riferimento alla discografia, non è facile recuperare edizioni originali, ma la Bear Family Records ha pubblicato Sentimental Journey Vol. 2 – The Train Never Stops dove sono raccolti brani con sonorità country e Sentimental Journey Vol. 3 – Last Train To San Fernando.
La Rounder ha invece pubblicato le antologie: Classic Railroad Songs Vol.1 – Steel Rails, Vol.2 – Mystery Train e Vol.3 -Night Train, nelle quali sono presenti classici di Roy Acuff, Johnson Mountain Boys, Utah Phillips, Tom Russell, Hank Snow, Bob Wills, Patsy Cline ed anche artisti neri quali Louis Jordan, Sister Rosetta Tharpe, Muddy Waters e Jesse Fuller.
Sempre della Rounder sono ancora Classic Railroad Songs Vol.4 – Freight Train Blues e Railroad Songs Of The Early 1900.
Le railroad songs sono forse canzoni e sonorità poco conosciute qui da noi ma è un genere dal fascino indiscusso che ha avuto una parte importante nella storia della musica Country.
Riccardo Sens, fonte Jamboree n. 54, 2006