Lo skiffle sta avendo in questi ultimi mesi un nuovo boom in Gran Bretagna, o almeno così parrebbe a giudicare dal numero delle uscite discografiche dedicate al genere musicale. Tra queste da segnalare il doppio CD della Rex Skiffle At His Best, mentre la serie As Good As It Gets si è arricchita di due volumi (di due CD ciascuno) dedicati alla musica skiffle della quale propongono un’accezione cronologica inusuale presentando alcuni brani risalenti addirittura alla fine degli anni Quaranta (mentre solitamente si data la nascita di questo genere musicale, nella sua versione inglese, alla metà dei Cinquanta).
La Acrobat ha dedicato un’eccellente cofanetto di tre CD al Re dello skiffle, il grande Lonnie Donegan (Midnight Special – The skiffle years 1953/1957) comprensivo di alcune interessanti registrazioni live radiofoniche e sempre da casa Acrobat arriva questo ulteriore box di 4 CD, Pig Iron, Washboards…. il miglior lavoro antologico mai realizzato dedicato allo skiffle.
Tutti i grandi nomi sono presenti (Lonnie Donegan, i Vipers, Johnny Duncan, Chass McDevitt) con i loro maggiori successi e comunque con molti dei brani più rappresentativi del loro repertorio e a fianco di questi un folto manipolo di altri interpreti che rappresentano la crema dello skiffle pur essendone, di fatto, solo una minima rappresentanza. Nel periodo preso in considerazione da questa antologia si contavano in Inghilterra centinaia di gruppi skiffle, di questi solo una minima percentuale arrivò al professionismo e a sua volta solo pochi tra i gruppi professionisti riuscirono a incidere dei dischi (oltretutto considerata la popolarità di cui lo skiffle godeva è straordinariamente basso il numero di dischi di musica skiffle arrivati nelle hit parades, e comunque, quasi, sempre a opera dei ‘soliti noti’ sui quali svettava e dominava, incontrastato, Lonnie Donegan, non a caso l’unico che sia riuscito a resistere alla fine del boom mantenendo, praticamente, inalterato il suo stile e i suoi modelli musicali di riferimento).
In effetti lo skiffle più che musica passivamente fruita sul giradischi, fu musica suonata in decine di locali, pubs, bar, circoli parrocchiali….una intera generazione di giovani inglesi si appassionò e si formò all’uso di qualche strumento musicale (chitarre in primis) grazie allo skiffle (più ancora che al rock and roll) proprio in virtù della relativa facilità con cui questa musica si poteva suonare anche con pochi mezzi e strumenti.
114 brani e un libretto di 50 pagine fanno di questo cofanetto un riferimento imprescindibile per chiunque apprezzi o voglia approcciarsi in maniera seria allo skiffle.
Una piccola segnalazione finale riguardante l’etichetta Acrobat che sta realizzando, a proposito di scena musicale britannica, una serie di cofanettini intitolati British Hit Parade che, partita dal 1952 è arrivata, per ora, al 1957: un progetto ambizioso che si propone di presentare in ordine (quasi) strettamente cronologico tutti i brani entrati nelle classifiche britanniche. Un lavoro certosino che merita attenzione e che si segnala, oltre che per l’importanza documentaristica, per la piacevolezza d’ascolto.
Acrobat (4 CD Box) (Skiffle, 2008)
Riccardo M. Boscolo, fonte Jamboree n. 63, 2008
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