Aida Cooper & The Nite Life

Lillo Rogati, bassista e ‘tuttofare’ dei Nite Life (è lui che si occupa dell’organizzazione delle serate…), parla volentieri del suo grande amico Cooper Terry, scomparso un anno fa per colpa di una malattia incurabile: è soprattutto grazie alla influenza di Cooper che Lillo, musicista di grande esperienza uscito dalla scuola jazz del Capolinea, si è avvicinato al blues sino a sentirlo con il corpo e con l’anima.

“Quando Cooper Terry è arrivato in Italia – racconta Rogati – avevo diciassette anni: è stato lui a farmi entrare nello spirito del blues. Ricordo che aveva con sé i dischi di Muddy Waters, John Lee Hooker e molti altri grandi bluesman che noi non conoscevamo. Li metteva sul piatto, ci faceva sentire il pezzo una volta e poi ci diceva: “Suonatelo!” Noi protestavamo, dicevamo: “Ma non abbiamo capito niente!” E lui, pronto: “Appunto! Fatelo come lo sentite voi: è questo lo spirito del blues!” Bene, io sono perfettamente d’accordo. Il blues non è una musica come le altre: se non lo senti, puoi essere il migliore musicista del mondo e farai lo stesso una figura penosa.”

Aida annuisce; solo da poco tempo si è convinta di essere in grado di cantare il blues. “Prima –dice – non ero sicura di sentirlo; e per cantare questa musica, la devi avere dentro. Ora, invece, sono più che convinta.” Aida è simpaticissima, la sua voce è straordinaria, come sapranno quelli che hanno avuto la fortuna di sentirla cantare. Scherza con Lillo Rogati, che si lamenta affermando di averle insegnato lui a cantare il blues. “Ho fatto una gran fatica – afferma – però adesso ha imparato!”

Con il passare del tempo, i racconti si fanno sempre più interessanti: tanto che il materiale raccolto, più che per un articolo di giornale, potrebbe bastare per un libro. C’è comunque un filo conduttore che lega tutti i discorsi: il ricordo di Cooper, il suo spirito che aleggia nella stanza e probabilmente ride con la sua risata larga, inconfondibile, e forse percuote leggermente le corde di una impalpabile chitarra. Eh sì, perché Cooper è stato un grande bluesman, disordinato, matto, sensibile e dolce: ed è impossibile raccontare la storia dei Nite Lite senza parlare di lui e dell’influenza che ha avuto sui suoi ‘compagni di musica’…

Storia dei Nite Life
La Nite Life è una band nata nel 1985, con l’idea di creare un gruppo senza leader; questo progetto originario, però, non ebbe grande successo. I componenti decisero allora di accompagnare artisti di fama, e da qui nacquero le collaborazioni con Louisiana Red, Arthur Miles, Fabio Treves ed Andy J. Forrest.
Defezioni, nuovi arrivi, idee diverse: caratteristiche comuni ad altri gruppi si univano nei Nite Life ad un buon bagaglio blues, ad una passione non comune e ad un’ottima tecnica. Dopo quattro anni, quando il gruppo ormai aveva raggiunto una buona stabilità, si presentò l’occasione di suonare al Sanremo Blues Festival: alla voce, per la prima volta con i Nite Life, c’è Aida.

Ma è una collaborazione che, se si esclude qualche sporadica serata, si interrompe presto. Come già detto, Aida non è convinta di sentire il blues e preferisce continuare a cantare nel mondo della musica leggera: è stata tra l’altro corista di Mia Martini e di Zucchero Fornaciari (nel disco Blues…), e ancor oggi lavora con Loredana Bertè.
I Nite Life, comunque, iniziano proprio allora la collaborazione con Cooper Terry: vorremmo aggiungere ‘per fortuna!’, se è vero che da questa unione sono nati due dischi di ottima qualità (Stormy Desert Blues e, soprattutto, Tribute To The Blues-Long Time Gone).

Purtroppo, subito dopo la realizzazione dei CD, la vicenda umana e professionale di Cooper ha avuto una svolta triste e drammatica; per effetto della legge Martelli è stato espulso dall’Italia, e la malattia poco dopo si è manifestata in tutta la sua gravità.
“Sono state scritte molte idiozie, su quella sera in cui Cooper è stato cacciato dal nostro paese – dicono in coro Lillo ed Aida ­ ne abbiamo sentite di tutti i colori, e siamo stufi. Vogliamo raccontare una volta per tutte cosa è successo veramente.”

Cooper Terry è stato in Italia per 23 anni (!) senza permesso di lavoro e senza permesso di soggiorno; ciononostante aveva il numero di codice fiscale ed ha partecipato a programmi della RAI. Purtroppo, ha avuto problemi con la giustizia che lo hanno penalizzato in occasione della famigerata legge Martelli sugli immigrati. “Dovevamo suonare a Salerno come apertura a B.B.King! – raccontano Lillo Rogati e Marco Limido – il sogno di una vita! Poche ore prima del concerto, abbiamo ricevuto una telefonata dal portiere dell’albergo che ci ospitava: diceva che Cooper voleva parlarci. Eravamo stupiti, ma non pensavamo che fosse una cosa importante. Dopo tre minuti il portiere ha richiamato, dicendo che c’era anche la polizia: ci siamo precipitati, ed abbiamo incontrato Cooper sulle scale con il suo dobro nella custodia.
Ha detto: <Mi mandano via>. Non volevamo crederci, sembrava un incubo.”

Il questore di Salerno, dimostrando molta comprensione e simpatia, nonché una buona dose di umanità, rifiutò di concedere a Cooper di rinviare la partenza a dopo il concerto. I Nite Life suonarono lo stesso con Andy J. Forrest, mentre Cooper Terry fu rimpatriato con il primo aereo.

Cooper ora non c’è più; come abbiamo già detto, rimane lo spirito del suo blues a guidare i vecchi amici. E forse, c’è il suo zampino anche nella decisione di Aida di cantare il blues! Aida Cooper e i Nite Life si sono ritrovati, ed hanno cominciato una collaborazione che li sta portando in giro per l’Italia; i loro concerti riscuotono sempre un grande successo di pubblico.
Spaziano dal blues al R&B, divertono e (lo si capisce dalle smorfie di Lillo e dai gesti di Aida) si divertono. “Stiamo lavorando al materiale del nostro primo CD – dicono – vorremmo spaziare fra il blues e il rhythm’n’blues, fra pezzi più ritmati e divertenti ed altri sofferti, passionali; vorremmo, insomma, percorrere tutte le strade possibili per creare un disco che non sia mai ripetitivo ma ricco di novità”.

Ed ora, vi consigliamo di andare ad ascoltare i concerti dal vivo di Aida Cooper & The Nite Life.
(Articolo parzialmente apparso su Spazio Musica n. 2 ottobre 1994).

I Nite Life sono:
Aida Cooper
– voce
Lillo Rogati – basso elettrico
Paolo Manzalini – chitarra. Diplomato al conservatorio, ha suonato con Treves, Ronnie Jones, Tavolazzi. Dave Kelly, Finardi e molti altri: come dice Lillo Rogati. “è uno con le palle”
Giovanni Guerretti – tastiere e pianoforte. Proviene dal Jazz, e da collaborazioni illustri con gente del calibro di Cifarelli e di Fioco Biondini. Una garanzia.
Gigi Biolcati – batteria. “Gigi è fantastico·- assicura Lillo – lavora come un matto e ha un feeling eccezionale per suonare il blues!”

Aida Cooper
Aretha Franklin come musa, una voce potente e quasi nera prestata per anni al mondo della musica leggera italiana. Aida Cooper è una sentimentale, una bluesgirl autentica che ha innato il senso del ritmo, della malinconia e dell’allegria. “Il blues è sesso e magia, tristezza e gioia sfrenata: ISTINTO!!!”
Non sono esattamente le sue parole, ma abbiamo deciso lo stesso di mettere la frase fra virgolette, perché pensiamo che questo sia il riassunto più fedele di parole gesti e sorrisi di questa donna che ha “sempre sedici anni”, come dice lei. Non ama le competizioni ma la grinta non le manca: un caratterino…vivace! perciò non provocatela, se non volete che scenda nell’arena. Se la farete arrabbiare, infatti, potrete star certi che farà la parte del leone.

Emotiva, si emoziona ed emoziona: di certo non passa inosservata. Dice di non essere la persona più coerente del mondo, dice di amare il rock e il rhythm’n’blues, dice che i blues lenti (strappacuore?, strappalacrime?, strappamutande? Mah, ognuno li chiama a modo suo) la prendono parecchio. Dice che ha fatto un mucchio di cose nella vita ma che così, sui due piedi, non se le ricorda più…Cioè, se le ricorda, però è tardi. Abbiamo parlato di tante cose… Ah!, è stata l’unica cantante bianca a ‘doppiare’ una cantante nera: quando Zucchero cantava in playback con XYZ come corista, quest’ultima muoveva le labbra ma la voce era di Aida. E che voce, Aida!

Paolo Cagnoni, fonte Jamboree n. 2, 1996

Link amici

THE DEAD DAISIES

The Dead Daisies

L’ARTISTA CHE NON C’ERA

EBC 2025

COMFORT FESTIVAL

EBC 2025

CHIARI MUSIC FESTIVAL

CHIARI MUSIC FESTIVAL 2025

DOLOMITI BLUES&SOUL FESTIVAL

Dolomiti Blues&Soul Festival 2025

DELTABLUES ROVIGO

Deltablues 2025