Che la Relix non abbia nessuna intenzione di uscire dal suo giro di nomi ormai consolidati, ma in qualche caso anche ammuffiti, è un fatto incontestabile.
Quando ci prova, è per tentare il lancio di gruppi che, quantomeno, debbono avere un sound dead-oriented, e questo non sarebbe certo un demerito, ma troppo spesso sono stati tentativi che hanno soltanto denunciato l’incapacità di uscire da un circolo viziosamente ripetitivo.
Ora è il momento dei ripescaggi live, così, arriva sul ‘piatto’ questo Live On Stage dei New Riders ripresi nel momento più felice della loro storia. La formazione si era infatti ormai assestata, dopo la sostituzione di Dave Torbert, con Skip Battin, che aveva portato nuova e vitale linfa ad un gruppo peraltro già abbastanza creativo. Purtroppo il concerto scelto dalla Relix per perpetrare il mito non riesce a darci una immagine così positiva del gruppo; il sound è sporco, molto più rozzo (o roots?) di quanto non appaia nei primi albums.
Così molti definirebbero deadiano il suono di brani come Panama Red, Singing Cowboy, Take A Letter Maria o Little Old Lady, quando mi sembra assai più probabile essere il risultato di una serata negativa o eccessivamente fumosa oltre che, ovviamente, priva di strumentisti del calibro di Garcia e soci a caratterizzarne il suono.
Anche i brani più country come Henry o Glendale Train, non riescono ad avere uno spirito brillante, mentre la cover di Nadine di Chuck Berry sembra proprio fuori posto.
La Bamba è il brano chiamato a chiudere una serata non proprio particolare, nel modo più infelice possibile: sguaiata e stravolta nella peggiore tradizione di un country punk ancora di là da venire, ma questa avrebbe dovuto essere tutta un’altra storia quindi, cosa volete che vi dica, questo Live On Stage va comperato per collezionismo o per atto di fede, vedete voi.
Relix RRCD 2059 (Country Rock, 1993)
Claudio Garbari, fonte Out Of Time n. 1, 1993