Altro ‘tour de force’ della Shanachie, che ci propone quest’anno i secondi lavori degli ottimi esordienti Richard Meyer, Michael Jerling e Rod MacDonald. Stranamente lascia nel cassetto l’atteso nuovo CD di Richard Shindell, già pronto da mesi.
Parlando dell’ultima fatica di MacDonald, The Man On The Ledge, sono veramente poche le note negative riscontrate. La naturalezza e la dolcezza della voce di Rod sono evidenziate dal tappeto musicale azzeccato e da songs originali come For The People e cover geniali come Auschwitz dell’‘amico’ Francesco Guccini, tradotta e riproposta in maniera squisita.
‘L’uomo sulla sporgenza’ è proprio MacDonald in un equilibrio cristallino tra la monotonia quotidiana che ci circonda e l’arte del songwriting che ci allevia dai tanti malanni post-moderni.
14 canzoni al passo coi tempi dove vengono sviscerate le tematiche della vita, della morte, dell’amore e dei sogni. Il dialogo poetico di Rod non si è mai interrotto e la vena artistica che aveva sviluppato nel Village continua a crescere e a maturare come il buon vino.
Sono proprio songs come la title-track The Man On The Ledge, Dallas e For All The Grapes On The Vine che rendono genuino il suo songwriting.
Con la ballad Hey Mr. President rivisita tematiche tradizionali e con Up On The Mountain riscalda gli animi.
Rimane stupenda, forse meglio della prima versione American Jerusalem, ed è pungente nella polemica Some Things I Like About America e Honorable Men.
Rod MacDonald non è mai superficiale e canta le sue storie con una propria impenetrabile intensità e con la serenità di un uomo che osserva le cose e dà ad ognuna di esse il giusto peso. E’ un artista maturo e questa sua ultima prova lo pone senz’altro ai vertici tra i folk-singers.
Shanachie SH 8011 (Singer Songwriter, 1994)
Claudio Cacchi, fonte Out Of Time n. 6, 1994