Finalmente disponibile per il mercato occidentale il nuovo solo album di questo virtuoso dell’armonica blues. Le produzioni di questo armonicista e cantante blues di colore in veste di leader sono così limitate e dilatate nel tempo, che siamo realmente felici di poterlo riascoltare accompagnato dalla sua band abituale: un quintetto che comprende due chitarre, Mataoaki Makino e Rico McFarland, Roosevelt Purifoy, tastiere, Charles Holsh, basso, James Knowles, batteria, e dalla sezione di fiati dei Chicago Horns.
Sugar Blue propone un repertorio blues eterogeneo che gli permette di evidenziare in ogni occasione il suo autentico virtuosismo. Ed in effettti i cultori dell’armonica blues ritroveranno un termine di paragone difficilmente raggiungibile e superabile e Blues Blazes sarà sicuramente oggetto di disquisizione, studio e riflessione.
La capacità di questo harpman è incredibile, tecnicamente ineccepibile. Sugar Blue si conferma veloce ed inesauribile ma sempre pieno di inventiva. Per quanto sia in grado in più di ogni occasione di trascendere i limiti del suo strumento, come sostiene Howard Reich, egli è anche in grado di finalizzare ogni sua frase, ogni genere di finezza e virtuosismo, ad esaltare il contesto in cui è inserito.
Tanto più questo armonicista riesce in questo sottraendosi al protagonismo ad ogni costo di un front-man sin troppo bravo e levigato, tanto più possiamo apprezzare il suo lavoro in una dimensione più ampia e concreta. Non a caso i brani più godibili di Blues Blazes sono l’acustica That’s All Right, con Laurie Bell alla chitarra, la romantica blues-ballads Country Blues, e la calda e sentita cover della stonesiana Miss You che maggiormente si distaccano dal Chicago blues rivisitato con un pizzico di presunzione da ‘primo della classe’.
Alligator AL CD 4819 (Chicago Blues, 1994)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 4, 1994