Incredibile esordio per questa ventiquattrenne canadese di Montreal. Cantautrice, Julie LeBon ama definire la sua musica come country. Ma è una definizione troppo modesta per descrivere il suo ricco universo musicale, la potente e ricca combinazione di stili che riesce ad amalgamare quando suona le sue composizioni.
Julie in Dust & Dimestores riesce ad unire il country con il rock, il blues con il folk, per trasformarlo in qualcosa di molto personale. Raramente abbiamo assistito ad un debutto tanto convincente per la qualità delle composizioni, per la impeccabile e ricca produzione e, ultimo, ma non meno importante, per la caratura delle performances.
La country music è solo uno dei tanti componenti, una delle forme espressive cui si avvicina una cantautrice molto matura e versatile. Se la stampa canadese ha parlato di un “debutto sorprendente”, di “una autrice con una bella voce capace di dare immagine alle sue canzoni, ben costruite, che sa dove va, sa quello che vuole e come arrivarci”, ad un primo ascolto di questo Dust & Dimestores non possiamo non concordare.
Un personaggio intelligente e seducente capace di esprimersi attraverso songs dai corposi arrangiamenti o in solitudine attraverso pianistiche ballads con pochi e centrati interventi di solisti, ascoltate la lunga Eldorado con quale intensità e drammaticità riesce a parlare della terra promessa.
Julie, dall’alto di una voce e di una personalità che le permette tutto, si avvicina al blues, strizza l’occhio al jazz, canta nostalgiche folk-songs e si avvicina con disarmante facilità al pop d’autore. Che non sia troppo?
Justin Time JTR 8444-2 (Roots Rock, Traditional Country, Folk, 1994)
Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 4, 1994