Confesso di avere un po’ sottovalutato questo bluesman: saranno state le sgangherate tourneé nel nostro Paese, i suoi non brillanti album incisi frettolosamente; insomma, il nostro, dopo il bell’esordio del 1977 con l’album King Of The Jungle, non era più riuscito a mettere a fuoco la sua bravura.
Con questo nuovo CD, That’s When I Know, il primo registrato interamente in USA da lungo tempo, le cose sembrano finalmente prendere la giusta direzione; il dinamico ed esplosivo potenziale della sua chitarra e la sua voce hanno modo di esprimersi al meglio.
Che un bluesman sia stato influenzato dalla musica di Magic Sam, Muddy Waters e Little Walter è cosa talmente ovvia che sicuramente non meriterebbe nessun commento, ma trovo così fresco e pimpante questo CD, che, sapendo su quali fondamenta poggia, non posso che rallegrarmi dello stato di salute del blues; va un po’ a vedere che quello che credevo un onesto e semplice artigiano del blues possa darci in futuro pagine memorabili.
Undici brani originali, tutti ben costruiti: shuffle, slow blues, ma scritti ed interpretati con personalità e presenza, con una Fender che suona (come suona!) senza mai strafare, con ogni nota al suo posto e con un eccellente gruppo a sostenere la sua voce.
I temi dei suoi blues sono autobiografici, il lungo soggiorno in Europa ha evidentemente influenzato la sua scrittura. Se questa fosse un’opera prima, urlerei alla nascita di un grande talento; ma visto che non è così, mi auguro che Eddie C. Campbell ci dia ancora lavori meditati come questo That’s When I Know, consegnandoci un’artista integro e vitale.
Blind Pig BP 5014 (Chicago Blues, 1994)
Umberto Tonello, fonte Out Of Time n. 7, 1994