Doug Hoekstra – When The Tubes Begin To Glow cover album

Questo When The Tubes Begin To Glow è stato segnalato all’indomito esploratore da nientepopodimeno che… Tom Ovans. Merita quindi la nostra massima considerazione.
Anche perché è in effetti eccellente. Hoekstra, ex leader dei chicagoani Bucket Number Six, qui alla sua seconda uscita solistica (la prima è dell’anno scorso, Broken Rain) è un ‘nuovo’ cantautore, di stanza a Nashville, sul quale investire senza indugi.
Ho un debole per queste scoperte… ricordo ancora quella di David Munyon o dello stesso Ovans e di decine e decine di altri cantautori cosiddetti ‘minori’ (propugnatori tuttavia di musica ‘maggiore’). I loro CD arrivano in sordina, hanno un look dimesso e magari si teme contengano un rockettino all’acqua di rose o qualche invereconda melassa.

Ci si ritrova poi tra le mani — un po’ increduli e gaudenti — uno che “sembra meglio di Dylan” (o di Lee Clayton o di Willie Nile)… uno che “di dischi così non ne escono più” e via dicendo.
Saranno anche chiacchiere da post-quarantenni un po’ incanutiti, quale io stesso sono, ma perbacco c’è del vero — e tanto —. Benissimo comunque Dylan, ci mancherebbe; bene — ma sì — anche Van Morrison e Mellencamp… ma insomma, con questi altri sconosciuti c’è più soddisfazione.
Hoekstra è un folk singer ‘tipico’ ed innovativo al tempo stesso e fa uso di una strumentazione elettroacustica, impiegando una sezione ritmica in circa metà dei pezzi di When The Tubes Begin To Glow.
Voce giovanile ma non efebica, non così dylaniana come quella di Ovans, ma comunque adeguata. Forse non è un capolavoro, ma — credetemi — è un gran bel dischetto.

Bach Porch BP 2828 (Singer Songwriter, 1994)

Renato Bottani, fonte Out Of Time n. 7, 1994

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