David Essig è uno dei massimi esponenti della grande tradizione cantautorale canadese, insieme a Bruce Cockburn, Murray McLauchlan, Willie R Bennett e David Wiffen. Ha realizzato – in circa un ventennio – undici dischi dei quali ben cinque, gli ultimi ovviamente, per l’Appaloosa che gli ha inoltre ristampato in CD un doppio vinile – un pò ermetico e molto poco cantautorale – a suo tempo edito in Canada dalla Phonodisc (In The Tradition). Ora, venendo velocemente al sodo, posso affermare con la massima serenità che questo Tremble And Weep è uno dei dischi più belli mai realizzati da Essig e per certi aspetti – anche se non vorrei dirlo per non far torto ad alcuni illustri predecessori – forse il migliore in assoluto.
È un lavoro riflessivo, meditato, ma aperto, equilibrato e desideroso di farsi ascoltare. Si capisce che David ha voglia di fare: ha scritto delle splendide canzoni, a cominciare da Tampa, ispirata da una fotografia del 1911 (usata anche per la copertina) mostratagli dalla moglie Milena. Leggendo una breve frase sul retro della foto, David si è immaginato una trama, suggestiva e plausibile.
Ma è solo un esempio; occorrerebbe citare anche High Ground II, la titletrack e, visto che queste son le prime due tracce di Tremble And Weep, via via tutte le altre. Notevole, nella sua essenzialità, la strumentazione che David ha scelto per imbastire questo gioiello di musicalità: lui si occupa delle chitarre, aggiungendo mandolino e grancassa. Dennis Pendrith (un’istituzione, se vogliamo) sì destreggia tra basso elettrico ed acustico e Chris Whiteley (non confondetelo con l’artista Sony) contribuisce con pedal steel ed armonica. Pochi strumenti, ma bastano ed avanzano a sortire l’effetto voluto: vi invito a verificarlo.
Appaloosa AP 126-2 (Irish Folk, Celtic Folk, 1996)
Renato Bottani, fonte Out Of Time n. 15, 1996
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