Barrowside – The Wish & The Way cover album

Dio protegga l’Irlanda e tutti i suoi bardi dal cuore puro. Come questi non più giovanissimi Barrowside, al disco di debutto per quanto ci è dato sapere. Il gruppo si avvale di pochi strumenti, tutti acustici, quali un celestiale accordion, quasi sempre protagonista, chitarre, fiddle, whistles e poco altro. Sono le voci a primeggiare, i superbi impasti vocali dei cinque e, segnatamente, il dolce canto di Yvonne Stacey. Il repertorio dei Barrowside non attinge direttamente alla tradizione celtica, ma ne prosegue i fasti con grande capacità di suggestione. Né gighe, né reels, ma brani di composizione più recente, anche cover, fedeli allo spirito del passato ed efficaci nel mantenerne la forza. Tutto il mistero e l’incantesimo dell’isola nei pezzi proposti, spirituali e struggenti, di conturbante semplicità nella loro equilibrata costruzione. Musica di angeli, quieta e rasserenante, venata appena da un sentimento che è più nostalgico che malinconico. La saldezza dell’amicizia, la fede, l’amore come fondamento dell’uomo, i temi ricorrenti di un disco tutto avvincente.

La splendida The Letter ci introduce all’accordion di Sean Reidy in mirabile duetto con una delle voci maschili. I Could Build A House ci porta le emozioni di una brughiera agitata dal vento; romantica e trasognata è Walking On The Moon di Kathy Moffatt e Tom Russell. Più che una preghiera Only With You, di insostenibile bellezza The Call And The Answer già eseguita dai Dubliners, di disarmante candore la limpida Circle Of Gold. Un valzer d’antan in Fond Goodbye, echi di mexican-border nella cover di Tom Pacheco All I Can Look At Is You, una delicata versione di una song firmata Leiber & Stoller. L’ascolto è balsamico e insinua un sottile, languido mal d’Irlanda.

Round Tower CD 66 (Irish Folk, Celtic Folk, 1994)

Francesco Caltagirone, fonte Out Of Time n. 5, 1994

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