L’inizio di questo California Dreamin’ ha la stessa energia e vitalità di una delle migliori rock’n’roots band americane degli anni ottanta (e veri precursori del movimento alt-country), i Long Ryders. Energia in dosi massicce ma anche cura delle melodie tutta californiana sulle onde di country e rock’n’roll uniti a filo doppio fanno di questo quartetto che prende il nome da Johnny Hickman dei Cracker (qui presente alla chitarra in tre brani) una delle più piacevoli sorprese di questo 2005.
Tim Allyn (voce e basso), Michael Finn (voce, chitarra acustica e mandolino), Michael Jones (voce, chitarre acustiche ed elettriche, lap steel, banjo e tastiere) e Alan Waddington (voce e batteria) danno vita ad un lavoro in cui testi taglienti e mai banali vanno a braccetto con sonorità convincenti e godibilissime. Oltre alla già citata apertura di Hills Of California che può giustamente essere considerata uno dei manifesti sonori della band, sono da citare assolutamente San Bernardino County Blues, una ballata asciutta e brillante che è uno dei capolavori dell’album, Hungry City dal testo particolarmente critico verso certi aspetti dell’american way of life, l’evocativa In A Fever, le politicizzate I Gotta Gun e True, Blue, Red American, le frecciate verso lo strapotere economico dei mall di Costco Socks e Last Train Tonight e Father Winter, più interiori e intensamente personali.
The Hickmen con questo loro disco danno lustro ad una scena roots come quella californiana, già ricca e tradizionalmente importante, grazie al loro approccio intelligente e pregevole che merita di essere conosciuto.
Justbobs 67735-70129-2 (Country Rock, Roots Rock, Alternative Country, 2004)
Remo Ricaldone, fonte TLJ, 2005