Parafrasando un noto adagio a proposito del rock’n’roll, potremmo scrivere “Country-rock is here to stay”, almeno stando ad un certo attuale panorama musicale. Dopo il promettente esordio del 1999 con l’album Doin’ Time On Planet Earth, i Brooklyn Cowboys hanno prodotto The Other Man In Black, un EP-CD del 2001 che conteneva cinque brani inediti.
Se da allora il basso è passato da Michael ‘Supe’ Granda (ex-Ozark Mountain Daredevils) a Jeff ‘Stick’ Davis (con un passato superbo nelle file degli Amazing Rhythm Aces) e la chitarra acustica è passata dalle gentili manine di Joy Lynn White a quelle più virili di Brian Waldschlager, gli altri quattro membri originali del gruppo sono restati invariati e rispondono ai nomi di Buddy Cage (pedal steel guitar già con i New Riders Of The Purple Sage, simpatica ed elastica compagine country-rock californiana degli anni ’70 e costola estratta dall’entourage dei Grateful Dead), Fredro Perry (batteria), Michael Webb (tastiera, mandolino e voci) e Walter Egan (voce e chitarra), vera mente pensante del gruppo e stretto collaboratore del compianto Gram Parsons, il padre del country-rock.
Questo Dodging Bullets ci arriva grazie all’interessamento di Martha Moore, dell’agenzia di PR SoMuchMoore di Nashville, una realtà imprescindibile nel business musicale odierno. Già con l’iniziale I Was Wrong i nostri mettono le carte in tavola: grinta da vendere, ottima tecnica strumentale (Michael Webb al pianoforte e Buddy Cage alla steel) ed impasti vocali ‘di una volta’: il risultato è inevitabilmente valido.
Trick Ponies non è eccelsa, meglio invece il title-track Dodging Bullets, una morbida ballata a firma Walter Egan che molto deve ai primi Flying Burrito Brothers. La parte vocale è affidata allo stesso Walter, ben contrappuntato da Lona Heins in un duetto che ricorda molto quelli analoghi accreditati alla coppia Gram Parsons-Emmylou Harris: ci siamo!
Hey Juanica è ancora opera di Walter Egan ed è anche il primo singolo estratto dall’album (si usa ancora dire così?). Ballata piacevolmente ritmata, si avvale della preziosa tecnica di Van Manakas (un album da solista datato 2000 dal titolo American Guitar – Rab Records VMCD1001) alla chitarra acustica solista ed il brano scorre via estremamente gradevole. Buona anche la prestazione di Kenny Sears e del veterano Hoot Hester ai twin fiddles: fra le cose migliori del CD.
Trouble With A Capital ‘T’ è più rock, venata di blues, con robusti interventi di chitarra elettrica.
The City’s Different (Without You) ci permette di riascoltare Joy Lynn White in duetto con Walter Egan, mentre My Heart’s In Denial (The 12 Step 2 Step) è un tuffo nel passato remoto del country-rock, con i Flying Burrito Brothers ben presenti, soprattutto per la performance della steel guitar e della voce.
Rita risulta quanto meno accattivante, con il dobro che ammicca intrigante, mentre Someone You Can Live With chiarisce l’identità dei vati ispiratori della band: il solito Gram Parsons & gang.
I Stand Accused riprende le linee di massima del filone Devil In Disguise/Christine’s Tune, con la chitarra solista ancora in mano al provetto Van Manakas: un altro dei momenti topici del disco.
The Gift non lascia il segno, ma l’inquietante ritmo di You Never Quit On Me rivela tutto ciò che un buon bassista può fare e Dave Roe al basso acustico (versione doghouse) ci dà davvero dentro. E’ facile essere incolpati di ossessione e ripetitività, ma è evidente che Waycross Stables non può mancare di riferirsi ad uno dei suoi figli più famosi (ebbene sì, è ancora lui, Gram Parsons) ed il suo fantasma aleggia irrimediabilmente in tutto il disco. Non ci è dato di conoscere chi pilota il dobro così abilmente, ma la steel guitar è preda del veterano Buddy Cage.
What You Call Love ricorda infine un’altra icona del country-rock: i Poco, (recentemente ritornati alla ribalta delle cronache musicali con il nuovissimo CD Running Horse) per il drumming incalzante a-la A Good Feelin’ To Know e per le graziose armonie vocali.
Nel complesso, i Brooklyn Cowboys sono una bella realtà del country-rock del terzo millennio e si può tranquillamente affermare che questo genere musicale sta godendo di un periodo felice e di importanti picchi di interesse: andate a curiosare fra i dischi dei vostri fratelli maggiori e chissà…
Leaps 1104 (Country Rock, Roots Rock, 2002)
Dino Della Casa, fonte Country Store n. 68, 2003
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