Quando una decina di anni fa Grisman ebbe l’idea di fondare un’etichetta propria, malignamente pensai che tale scelta avrebbe comportato la produzione di dischi, registrati sì in piena e lecita autonomia, ma con una eccessiva presenza del titolare rispetto agli ospiti coinvolti (leggi volume e numero degli assoli del suo mandolino rispetto agli altri strumenti), una ‘debolezza’ che gli è stata sempre da tutti perdonata grazie alla sua indiscutibile levatura artistica.
Anche con la propria Acoustic Records, in qualche occasione, ci ha dimostrato la fondatezza di questi timori, ma devo tuttavia constatare, a conti fatti, che oggi il catalogo della piccola label del mandolinista californiano nel suo complesso sia di alto, anzi altissimo livello.
A differenza di certe vecchie registrazioni riesumate, effettuate informalmente con amici famosi oggi defunti, spesso importanti più per questo motivo che per ragioni artistiche, particolarmente indovinate mi sono sembrate alcune produzioni monografiche dedicate a grandi musicisti del passato così come altre operazioni monotematiche e la serie Tone Poems, a mio avviso vero fiore all’occhiello della Acoustic Records.
Con questo Tone Poems III si giunge al terzo episodio di una serie che, se continua così, vorrei non si esaurisse mai.
Un tributo alla chitarra slide e resofonica, non il primo, ma sicuramente il meglio pensato. Ricordiamo il CD The Great Dobro Sessions (Sugar Hill 2206) prodotto da Jerry Douglas e Tut Taylor nel 1994, raccoglieva i più importanti musicisti di dobro attivi in ambito bluegrass e country, giovani come Rob Ickes, Jerry Douglas, Stacy Phillips e Sally Van Meter, della generazione di ‘mezzo’ come Mike Auldridge, Gene Wooten e Curtis Burch e figure storiche come Pete Kirby, Tut Taylor e Josh Graves.
Un disco meraviglioso, ma solo da ascoltare, a differenza del Tone Poems in questione che si può anche guardare (quante bellissime fotografie!) e leggere con infinito piacere.
Le copertine dei ‘prodotti speciali’ di casa Acoustic, come ormai vuole tradizione, sono infatti quanto di più bello e curato si possa trovare in commercio. Prendiamo questa in esame per raccontare il contenuto del CD, ma non prima di aver segnalato che i due musicisti volati a San Francisco a casa Grisman per la registrazione del disco (il nostro ha allestito un recording studio nello scantinato: pura ‘home made music’!) si chiamano Mike Auldridge e Bob Brozman, nomi che non necessitano di alcuna presentazione tale è la loro fama internazionale nei rispettivi campi stilistici.
Le 48 pagine del volumetto interno si aprono con una introduzione al progetto e una descrizione dei dati tecnici. L’obiettivo di Grisman è stato quello di registare i 53 (!) incantevoli strumenti, tutti rigorosamente d’epoca, cercando di riprodurne più fedelmente possibile il suono, esattamente come aveva fatto per i primi due Tone Poems dedicati al mandolino e alla chitarra.
I generi musicali proposti, in ordine cronologico, sono quelli che furono in voga nei diversi periodi storici durante i quali questi strumenti godettero di maggior popolarità. Possiamo quindi ascoltare classici di hawaiian music, country blues nello stile di Jimmie Rodgers, blues di Bukka White, swing in ricordo di Benny Goodman, qualcosa di Tin Pan Alley e ancora rag time, folk e bluegrass.
La prima parte si concentra sugli anni ’20 e ’30, dedicata in particolare alla musica hawaiana, Akaka Falls, Moonlight Bay, Honolulu Nights, Whispering, pezzi provenienti dal repertorio di musicisti americani che cavalcavano la più originale delle tendenze d’allora e autentici hawaiani trapiantati in USA.
Prima di passare alla musica country i tre si dilettano con del blues, St. Louis Blues, Beat Biscuit Blues e Style O Blues; con del rag time, Kohala March e Trash Can Stomp e anche con dello swing, Crazy Rhythm e Stompin’ At The Savoy. Il country è rappresentato dagli stili di Pete Kirby, dobroista di Roy Acuff per mezzo secolo, e da Harold Jackson, e qui siamo intorno agli anni ’40.
Josh Graves inserisce il dobro nella musica bluegrass degli anni ’50, quindi spazio anche a lui con Just Joshin’. Chiudono infine il disco New Steal, un brano moderno scritto a sei mani da Grisman, Brozman e Auldridge e, di quest’ultimo, la conclusiva e latineggiante Las Niñas.
Per il lavoro di ricerca e studio, esecuzione, registrazione e confezione, Tone Poems III, The Sounds Of The Great Slide & Resophonic Instruments deve essere ritenuto una vera e propria Opera d’Arte. Non credo di esagerare.
Acoustic Disc 42 (Country Acustico, 2000)
Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 55, 2000
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