Non sono molti, neanche tra i folkettari doc, quelli che conoscono il nome di Derroll Adams. Eppure la sua canzone Portland Town è stata cantata in mille versioni così come altrettanto importante è stato il suo coinvolgimento artistico, sociale e politico al fianco di grandi folksinger degli anni 60 da Odetta a Ramblin’ Jack Elliott. Un esempio su tutti: è proprio Adams colui che, nel celebre documentario di D.A. Pennebaker Don’t Look Back introduce Donovan a Bob Dylan.
Già, perché proprio il menestrello scozzese è quello che (più di tutti) vanta un debito artistico verso il ‘banjoman’ dell’Oregon: a lui, infatti, è dedicata Epistle To Derroll che chiudeva l’album A Gift From A Flower To A Garden (1967). In quell’anno Adams aveva deciso di ritirarsi. Il suo trasferimento in Europa aveva, in parte, rilanciato la sua carriera anche se il suo nome è sempre rimasto in una nicchia per aficionados. Pur mantenendo elevatissimo il rispetto della comunità artistica.
Che nel 1991 si è riunita per festeggiare il suo 65esimo compleanno (insieme al vecchio partner Happy Traum) e che dieci anni dopo ha deciso di dedicargli un album tributo. Sfortunatamente, qualche mese prima, il 6 febbraio 2000, Derroll aveva lasciato questo mondo.
Di lui rimangono poche registrazioni e questo Banjoman – A Tribute To Derroll Adams nel quale tutti i suoi amici (i già citati Donovan, Ramblin’ Jack Elliott, Happy Traum ma anche Arlo Guthrie, Dolly Parton, Ralph McTell e altri) incidono 21 brani scelti tra composizioni di Adams e traditional che lui abitualmente proponeva al pubblico. Arrangiati in modo spartano e classicamente folk, i pezzi fanno rivivere i gloriosi tempi del vecchio Village e del Newport Folk Festival. E se pure suonano molto datati, bisogna riconoscerne il valore storico.
Un bellissimo libretto illustrato di 60 pagine impreziosisce il lavoro.
Blue Groove CDBG 1420 (Folk, Singer Songwriter, 2002)
Ezio Guaitamacchi, fonte JAM n. 89, 2003
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