A.A.V.V. - Daddies Sing Goodnight cover album

Il comune denominatore di questa raccolta Daddies Sing Goodnight è quello di ‘Babbi che cantano ninnenanne’. Quindi questo è un disco di ‘ninnenanne cantate da babbi’. A prima vista non c’è da stare allegri, perché quando i babbi, come me del resto, si cimentano in queste cose diventano molto teneri, ovviamente, ma anche un po’ imbecilli.
Scherzi a parte, qui qualcosa di piuttosto buono c’è, come vedremo più avanti.
Voglio prima comunque rimarcare che il mercato americano accetta e forse anche stimola questo tipo di prodotto ‘family’ (vedi anche i Xmas album) e la cosa in fondo è molto sana nelle intenzioni. Non sempre nel risultato artistico… di qui la mia prevenzione.
Ciò detto, il valore che posso attribuire a questo Daddies Sing Goodnight è innanzitutto collezionistico in virtù di alcuni inediti, e precisamente: Chris Hillman (Lullaby Time In The Desert), Townes Van Zandt (Hey Willy Boy) – in assoluto i migliori – Michael Doucet (Song For Ezra), The Seldom Scene (Sweet Baby James), Doc Watson (Prairie Lullaby e My Little Buckaroo), Alan O’Bryant (The Little One), Leon Redbone (Russian Lullaby), The Red Clay Ramblers (Way Long Timey Ago), Jerry Douglas (Nolabye), Tim O’Brien (Full Circle). Jesse Winchester, Peter Rowan, Jonathan Edwards e Tim & Mollie sono invece presenti con brani già editi in precedenza. Peccato.

Sugar Hill SH CD 3821 (Folk, Old Time Music, Cajun, Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Progressivo, Country Folk, Traditional Country, 1994)

Renato Bottani, fonte Out Of Time n. 4, 1994

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