A.A.V.V. - Echoes Of The Ozarks, Vol. 1 e 2 cover album

La benemerita County Records, etichetta amatissima dagli old-time fans più accaniti per i suoi sinceri sforzi profusi a favore della diffusione e rivalutazione di questa musica, molti anni fa pubblicò una collezione in tre volumi (LP 518, 519 e 520) dedicati a oscure ma affascinanti string bands dell’area dei monti Ozark che comprende parti dell’ Arkansas, Okla­homa e Missouri, con incisioni tutte risalenti agli anni ‘20 e ’30, le mitiche serie 400 e 500 ospitavano infatti solo incisioni d’epoca. Personalmente ho sempre considerato la County, la Yazoo (suo equivalente per il country-blues) dell’old time music. Su questa linea l’etichetta prosegue il suo lavoro ristampando finalmente i suddetti volumi in due CD leggermente ampliati, anche se inspiegabilmente alcuni motivi della vecchia edizione in vinile sono stati esclusi, magari per motivare un’ulteriore futura produzione.

E’ meglio sgombrare subito il campo da possibili dubbi o incertezze, il valore di queste raccolte non è solo storico-documentaristico, ma anche il lato musicale è ragguardevole, ancora oggi molti di questi motivi sono fra i più suonati ed amati alle fiddlers conventions.
Le string bands contenute nei due volumi sono complessivamente quindici, tutte di ottimo livello ma troppe per citarle tutte, quindi a malincuore ne escluderò diverse da questa breve rassegna, ma sia ben chiaro non per demeriti artistici.
La Morrison Brothers Band è stata fra le old time bands più affascinanti dell’Arkansas, i gemelli Abbie e Apsie Morrison erano entrambi bravi violinisti dallo stile pulito e rilassato, è presente con le splendide Dry And Dusty e Ozark Waltz, accompagnati per l’occasione dai figli Abbie, Claude e Lawson alle chitarre.
I Luke Highnight’s Ozark Strutters, band dal suono aggressivo ed esuberante tanto da sembrare una selvaggia band della Georgia come gli Skillet Lickers o meglio, i Clodhoppers del travolgente fiddler Earl Johnson. Bellissimo il lavoro del clawhammer banjo di Luke Highnight in pezzi come Ft. Smith Breakdown e Sailin’ On The Ocean, un vero gigante.

Il violinista dell’Oklahoma Fiddlin’ Sam Long fu il primo musicista dell’Ozark area a registrare dei dischi nel gennaio o febbraio del 1926 accompagnato dal chitarrista Roy Kastner. La qualità sonora di queste incisioni in particolare è purtroppo scarsa, ma sono state incluse ugualmente per il loro grande e assoluto valore storico-musicale. Le tre fiddle tunes presentate sono tutte molto belle, ma in particolare vorrei segnalare la magnifica Seneca Square Dance, che molti ricorderanno presente nella colonna sonora del film Long Riders (I Cavalieri Dalle Lunghe Ombre) di Ry Cooder.
Con i Dr. Smiths Champion Hoss Hair Pullers siamo già al secondo volume, erano una grossa band singolare e bizzarra che comprendeva quattro musicisti e quattro cantanti, organizzata e guidata da tale Dr. Harlin H. Smith che stranamente non suonava nella band. Registrarono alcuni pezzi a Memphis nel 1928, di quella session appaiono Where The Irish Potatoes Grow e Going Down The River.
Il brillante fiddler Ben Tinnon, dallo stile accattivante e delicato, fu il leader dei Grinnel Giggers, ottima quanto dimenticata string band. Sono presenti con tre brani tutti molto interessanti, ma è doveroso menzionare la grande Plow Boy Hop.

Un altro fiddler piuttosto sconosciuto inserito nel secondo volume è Bob Larkan. Bob arrivò in sala d’incisione a Memphis nel 1928 quando era già abbastanza avanti con gli anni, era nato curiosamente a New York nel 1867. In quelle sessions di Memphis registrò quindici motivi, quattro appaiono nella collezione; piacciono soprattutto Saturday Night Waltz e Prairie County Waltz, due bellissimi valzer che probabilmente costituivano la sua specialità.
In conclusione: due raccolte fondamentali che sicuramente tutti gli old time fans vorranno avere nella propria discoteca. I due CD sono comunque consigliatissimi anche a coloro che vogliono conoscere e scoprire le vere radici della musica tradizionale nord-americana.

County 3506-3507 (Old Time Music, 1996)

Ivano Ziglioli, fonte Country Store n. 35, 1996

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