La Lone Star Records è un’etichetta nata indipendente, nel segno della solitaria stella texana. Il boss è nientepopodimeno che Willie Nelson, il grande outlaw, personaggio fondamentale della nuova era country statunitense. Malgrado Nelson sia sempre sotto contratto con la Columbia per le sue incisioni nuove, tramite questa sua intelligente iniziativa riesce a pubblicare nuovi talenti (Cooder-Browne) e permette a personaggi di valore quali Ray Hubbard e Steve Fromholz di avere nuove e valide possibilità. Infatti, fin dalle prime opere uscite, si intravede che Willie vuole dare la possibilità di emergere a tutti questi talenti, lasciandoli liberi nella loro più pura espressione musicale. Six Pack vol. 1 è una sorta di sampler album, che contiene brani parte inediti e parte editi ed è certamente il disco giusto per capire questa nuova interessante etichetta. Notevoli le performance di Hubbard e Fromholz, certamente assai convincenti e preparativi. Hubbard ci propone la classica Up Again The Wall Redneck Mother e conferma con Radio Song la sua fama di songwriter.
Fromholz, che ha un passato piuttosto illustre, (tre album: Frummox su ABC del ‘68 in coppia con Dan McCrimmon, A Rumor In His Own Time su Capitol e Frolicking In The With sempre su Capitol e un album inciso, ma mai pubblicato per la Countryside di Mike Nesmith), ritorna su vinile grazie alla grande amicizia che lo lega a Willie. E la fiducia del grande texano è ben riposta, in quanto non solo le due canzoni di questa antologia sono valide, ma pure l’album che lo vede esordire (Jus’ Playin’ Along) è veramente ottimo. Molto bravi i Cooder-Browne, una formazione interessante che esegue una musica che deriva dalla miscela di vari stili: western swing, southern rock ed honky tonk. In questa raccolta il gruppo esegue splendidamente due brani, tra cui uno inedito: Swing With Armadillo. Appaiono ancora nella raccolta Don Boman ed i Geezinslaw, dallo stile piuttosto texano, ma assai godibili: ascoltate la canzone parodia Willon & Waylee.
Per concludere abbiamo due vecchie incisioni di Willie datate 1961 e tratte dall’album The Face Of A Fighter. L’album in questione di Nelson è il prodotto di alcune session incise a Nashville nel ‘61: il suono è piuttosto grezzo e schematico; denso di atmosfere blues/jazz. È un classico album per amatori e collezionisti incalliti, ma serve anche a darci la misura del personaggio Nelson, del suo valore e del suo coraggio: fare questo tipo di musica a Nashville nel ‘61 era veramente una cosa out, fuori dalle norme. Queste canzoni ci confermano il periodo difficile ed amaro di Nelson, e la sua battaglia personale di imporre uno stile così particolare in antagonismo con il datato sound stile Nashville. La sua nostalgica musicalità, la voce grezza ma forte sono degli elementi che ancora ci toccano, malgrado le incisioni siano datate.
Lone Star 4600 (Traditional Country, Honky Tonk, Outlaw, Southern Rock, 1978)
Daniele Ghisoni, Mauro Quai, fonte Mucchio Selvaggio n. 16, 1979