A.A.V.V. - Steel Rails, Classic Railroad Songs, Vol. 1, 2 cover album

Chiacchierando con Pierangelo Valenti – colui che a buon ragione era (sigh) considerato il più autorevole esperto italiano di old time music – in occasione di una delle prime e mai dimenticate Conventions nostrane di bluegrass e otm (primi anni ‘80, per i più giovani), venni a scoprire che lo stesso aveva da poco abbandonato l’idea di scrivere un libro dedicato alla ferrovia in rapporto alla musica folk americana, poiché preceduto da Norm Cohen, autore del volume Long Steel Rail: The Railroad In American Folksong (University of Illinois Press). Il buon Pierangelo si vide così sfuggire dalle mani un’ulteriore occasione di affermare la sua competenza in materia, spezzò quindi la matita e qualche tempo dopo si diede per disperso… No, non credo sia stato questo il motivo per cui ad un certo punto decise di troncare ogni rapporto con le riviste specializzate con le quali collaborava.

Vabbè, sta di fatto che oggi oltre alla sua autorità ci manca pure la possibilità di acquistare il suddetto volume in quanto fuori catalogo. Magari non ci avevate mai pensato, eppure vi assicuro che ascoltando i due dischi che vado a presentarvi il desiderio di approfondire l’argomento si trasforma quasi in esigenza. Se la vostra collezione annovera un buon quantitativo di dischi di musica tradizionale, siano essi di blues o country, vi invito a spulciare tra i titoli delle canzoni, vi renderete conto di quanto sia stata celebrata la Ferrovia nella musica folk USA. E non perché tutti gli artisti che l’hanno trattata abbiano avuto a che fare con essa in maniera diretta come è stato, per esempio, per Jimmie Rodgers, dipendente di svariate compagnie negli anni ‘20. Basti leggere le interessanti note che accompagnano i due volumi per scoprire qualche dato che aiuti a capire quanto la Ferrovia abbia fatto parte della vita, nel bene e nel male, di ogni americano fino agli anni ‘50.

Anche i numeri possono aiutare a comprendere: nel 1920, è stato calcolato, ogni americano percorreva circa 445 miglia all’anno sui treni, contro le 44 miglia del 1973. Causa di questo declino, lo sviluppo dei trasporti aerei, oltre ai famosi Greyhound, Trailways, e trucks che sono andati a sostituire i treni merci. Della Ferrovia rimane quasi solo il ricordo, alimentato da migliaia di splendide canzoni che parlano di treni veloci, eroi, fuorilegge, hoboes e disastri. La Ferrovia per un secolo ha rappresentato il simbolo della libertà, un mezzo di fuga, la perdita o il ritorno del proprio amore, la speranza, una metafora spirituale, per milioni di americani. Capite, a questo punto, quanto deve essere difficile per chi si occupa di curare la serie, a meno che non preveda almeno una decina di volumi, riuscire ad essere esauriente, proponendo i brani più rappresentativi del genere.

Escludo che questo obiettivo venga raggiunto. Non solo perché è enorme la quantità di materiale sonoro disponibile, ma soprattutto perché il costo dei diritti per la ristampa forse non è giustificato dalle potenzialità commerciali di tale serie, per quanto interessante sia. Così, solo poche delle ventotto canzoni proposte nei due volumi giungono da diversa fonte rispetto al ‘gruppo’ Rounder. Il constatare, inoltre, che entrambi i dischi non superino i quaranta minuti di durata lascia alquanto perplessi, visto che tale durata è superata di norma da qualsiasi disco di nuova produzione, e che generalmente le raccolte vanno ben oltre i sessanta minuti.

Ciò nonostante non si può che dir bene dei due dischi, entrambi contenenti un buon numero di classici tratti dal repertorio di grandi star come Roy Acuff, Johnny Cash, Patsi Cline, Hank Snow, artisti bluegrass dei calibro di Del McCoury, Alison Krauss, David Grisman & Doc Watson, Johnson Mt Boys, Flatt & Scruggs, Jim & Jesse McReynolds, Kate MacKenzie, Peter Rowan, Tony Rice e Stanley Broth­ers, personaggi del passato remoto come Jimmie Rodgers, Delmore Brothers, Carter Family, Bob Wills, Sons Of The Pioneers e cantautori di ottimo livello quali Guy Clark, Tom Russell, Utah Phillips, Hugh Moffatt, Steve Goodman e Mary McCaslin.

Classici dicevo, alcuni dei quali ascoltati troppe volte, mentre altri, dal repertorio old time e bluegrass soprattutto, inspiegabilmente assenti. Non troverete Blue Railroad Train, Brown’s Ferry Blues, The Train That Carried My girl From Town, The Wreck Nr. 1262, Freight Train Blues, Wreck Of The Tennessee Gravy Train, The Wreck Of The Old 97, Reuben’s Train, Eastbound Train, Smoke Along The Track, Bye Bye Black Smoke Choo Choo, Freight Train, When The Train Comes Along, Train On The Island, Wreck Of The Nr. 9, Blow Yo’ Whistle Freight Train, Don’t You See That Train, Slow Train Through Georgia

Rounder 1128/1129 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Progressivo, Folk, Singer Songwriter, Country Folk, 1997)

Maurizio Faulisi, fonte Country Store n. 36, 1997

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