A.A.V.V. – The American Fogies Vol. 1 cover album

“Signore e signori, stasera: Minestrone”.
Questa potrebbe essere una giusta ma molto superficiale presentazione al CD-sampler American Fogies Vol. 1 che risulta essere un maestoso lavoro di ricerca e catalogazione delle più svariate forme di espressione musicale presenti negli Stati Uniti, interessante tanto le forme autoctone quanto quelle ‘importate’, emigrate assieme alle popolazioni europee, africane o sud-americane che fra tutti gli ingombranti bagagli, spesso improvvisati con scatole e cartoni, ne hanno trascinato uno molto meno appariscente ma ben più importante: quello culturale.
Complimenti quindi a questo signor Ray Alden che, alla stregua di un novello W. Least Heat Moon della musica, ha viaggiato per più di due mesi sulle ‘strade blu’ della musica americana registrando su nastro invece che sulla carta le più svariate impressioni incontrate durante il suo viaggio. Il parallelo con lo scrittore William Least Moon è secondo me molto significativo in quanto, a parte le ovvie somiglianze nell’approccio all’analisi della cultura americana o di una sua parte, fra i ‘must’ del vero appassionato ed amante della cultura e della storia, devono trovare senz’altro giusta collocazione, fra tante altre opere, il libro Strade Blu quanto questa collana di ‘fogies’ che senza dubbio aiuta molto a capire le vere origini di praticamente tutti i nostri idoli, da Bill Monroe a Bruce Springsteen passando per Charlie Parker e i Los Lobos.

Sicuramente non tutti conosceranno il libro da me menzionato, quindi ne ritengo utile una didascalica spiegazione: Least Heat Moon, un professore di letteratura, stanco della solita vita, decide di abbandonare la routine e di avventurarsi sulle strade provinciali americane, appunto indicate sulle cartine per mezzo del colore blu, evitando autostrade e ‘tangenziali’, e raccoglie storie ed impressioni man mano che gli si presentano davanti, ottenendo così un efficacissimo quadro di storia e di cultura che sembra adattissimo ad essere integrato ed affiancato dall’ottimo lavoro di questo Mr. Ray Alden il cui vero nome pare essere Renato Giacomelli Alden, un ‘paisà’ praticamente.
Il disco non è sicuramente un ‘dischetto’ leggero, da ‘autostrada’, è piuttosto da considerarsi alla stregua di un’enciclopedia sonora, di molto piacevole consultazione contenente esempi di svariate forme musicali dalla salsa all’old time, dal bluegrass al cajun, dal blues alla musica creola fino ad arrivare a melodie est-europee ed addirittura ad una divertente Chitarra Romana cantata in perfetto italiano dai Pastatones, un nome, una garanzia.

L’unica considerazione che nasce spontanea all’ascolto di questo volume di una collezione di brani appartenenti alla tradizione rurale e non, di brani che si definiscono autoctoni, o meglio ‘native american’, è data dall’assoluta mancanza di qualsiasi accenno sia visivo che sonoro alla più vera fra le musiche e culture americane, quella dei pellerossa… siamo forse alle solite?!?…
Il CD comunque può vantarsi di essere composto di addirittura venticinque brani per un totale di quasi settantacinque minuti, durate, queste, a cui noi ‘bluegrassari’ o ‘countraioli’ che dir si voglia non siamo assolutamente abituati e, presa coscienza del sempre crescente prezzo dei dischi d’importazione, l’acquisto di tanta musica al prezzo a cui siamo purtroppo abituati, può essere visto, dal punto di vista meramente economico, un buon investimento.
Anche il libretto interno è molto sostanzioso e, oltre ad una rapida spiegazione della ‘poltica’ e ad un altrettanto rapida cronistoria dei ‘Fogies’, fornisce una dettagliata spiegazione di ogni brano e la presentazione di tutti i gruppi e dei singoli musicisti, nonché un grande numero di fotografie ritraenti i sorridenti volti della maggior parte dei musicisti coinvolti in queste registrazioni e, posso assicurare che proprio la visione di queste può risultare ancora più divertente dell’ascolto del disco. Molta buona musica dunque, e una buona lettura… Cosa si potrà mai volere di più??

Rounder CD 0397 (Old Time Music, Folk, 1996)

Ruben Minuto, fonte Out Of Time n. 15, 1996

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