Guy Clark – Craftsman cover album

Un grande artista, in qualsiasi campo egli operi, si costruisce un mondo tutto suo e vi invita ad entrarvi ed a farne parte. Creare un universo del genere è il compito di un grande cantautore e tutto si può dire di Guy Clark, tranne che non sia un grande cantautore. Texano fra i più texani, profondamente legato agli umori della sua terra, Guy Clark è un riferimento costante nel cantautorato del Lone Star State a partire dal 1975, quando il suo strepitoso album d’esordio, Old N° 1, ci colpì come un fulmine a ciel sereno. Da quel dì è rimasto fra i capisaldi di questa prolifica scuola che generosamente continua a sfornare talenti a piene mani. Felice è l’occasione di scrivere di lui, grazie al saggio ed oculato recupero di ben tre dei suoi albums (quelli incisi fra il 1978 e il 1983 su WB ed ormai da tempo introvabili in vinile) che vengono oggi per l’occasione raggruppati in 2 CD, Craftsman (Philo CD PH 1184/85), a preservare immutati nel tempo i gioielli ivi racchiusi, per la gioia di coloro i quali si sono avvicinati a Guy solo in tempi recenti e di coloro che invece hanno ormai consumato i solchi originali per i ripetuti ascolti.

La capienza di due CD ci consente di riascoltare i tre albums completi, a partire dalle dolcissime Fools For Each Other e Comfort & Crazy, scritte da Guy, abbinate a due interessanti covers nei solchi di Don’t You Take It Too Bad (T. Van Zandt) e Voilà, An American Dream (R.Crowell), il tutto tratto da Guy Clark (BSK 3241 -1978).
Il gioiello del periodo WB, The South Coast Of Texas (BSK 3381 -1981), ci ripropone brani ritmati quali New Out Road, la rediviva Rita Ballou dal primo LP, la pluri-interpretata Heartbroke ed il classico clarkiano She’s A Crazy For Leavin’, accanto a brani densi di altissimo lirismo, quali la title-track (che descrive l’ambiente sociale sviscerato nel film Alamo Bay), The Partner That Nobody Chose (scritta a quattro mani con Rodney Crowell) e l’autobiografica ballata conclusiva Lone Star Hotel.

Dal terzo capitolo del periodo WB (escludendo il live promozionale rarissimo già in vinile, ma meritevole di cocciuta ricerca), vale la pena di segnalare le versioni originali delle pimpanti Blowin Like A Bandit (poi riproposta dall’ensemble degli Asleep At The Wheel) e The Carpenter, ma il pezzo più coinvolgente ed affascinante rimane la prima stesura dell’autobiografica The Randall Knife, malinconicamente dedicata al padre scomparso quando Guy aveva 40 anni. Nella mancanza improvvisa della figura del genitore si percepisce tortissimo il rimpianto per tutte le cose non dette e per tutte le esperienze non condivise a causa dei caratteri molto introversi dei due.
Ancora da citare una cover a firma Richard Dobson e Rodney Crowell, che duetta con Guy in Uncertain Texas, incluse anche nel disco del 1992 dello stesso Dobson, Blue Collar Blues (Brambus 199239-2).
Pur in vesti diverse tra loro, tutte le songs di Guy sono, in sintesi, delle storie, le persone che, come Clark, hanno una visione più ampia e più profonda del mondo, sono in genere quelle che sanno apprezzare una frase o una storia ben congegnata. La ragione è che una frase od una storia ben fatta possiedono un loro equilibrio, una solida struttura, un fine ben definito. Insomma quella certezza meravigliosa che in genere la vita reale non ha.

Philo CD PH 1184/85 (Alternative Country, Singer Songwriter, Outlaws, 1995)

Dino Della Casa, fonte Out Of Time n. 11, 1995

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