Pescara Stemma

4ª edizione per un festival che sta faticosamente cercando popolarità anche fuori dai confini regionali grazie allo sforzo congiunto di Regione Abruzzo, Arcinova, Comune e Provincia di Pescara con la collaborazione di Hi, Folks! e la regia del sapiente Roberto Di Lodovico.
La volontà di allargare gli obiettivi di questa manifestazione, già si intravede dal nome che, all’originale denominazione di Country Festival, ha lo scorso anno visto timidamente aggiungersi l’etichetta Folk per poi sfociare nell’odierna più completa formula di ‘Acoustic Music Festival’.
L’edizione 1987 avrebbe dovuto proprio consacrare il festival di Pescara come una delle più ricche ed attuali manifestazioni italiane grazie ad un programma interessante e vario, con molte attrazioni e con il punto di forza quali/quantitativo della serata Windham Hill. Ma, ahinoi, proprio questa serata tanto attesa è saltata all’ultimo secondo per disguidi organizzativi di cui i primi a dispiacersi sono stati i musicisti (già in loco).

Inutile e forse non pertinente affrontare in questa sede i motivi (e le eventuali colpe) che hanno portato alla cancellazione del concerto, tutto esaurito in prevendita. Sta di fatto che più di 600 pescaresi non hanno potuto gustarsi l’esibizione di Montreux, Hedges e Aaberg e che il festival ha ricevuto un brutto colpo come immagine. Un vero peccato perché le due serate precedenti erano filate via lisce tra l’entusiasmo di pubblico e critica. Fabio Treves e Cooper Terry avevano rotto il ghiaccio nella serata inaugurale, insieme al bluegrass dei Freewheelin’ sempre più capofila dell’erba blu europea, con un concerto di blues che alla loro maniera, con molta verve e senso dello spettacolo, aveva trascinato i numerosi presenti.
La seconda sera l’organizzazione ha dato spazio ad un giovane musicista locale – il chitarrista Paolo Giordano – per l’apertura del concerto degli scozzesi Easy Club, e la loro interessante proposta di musica tradizionale scozzese con molto swing e fantasia.

Sembrava proprio che i pronostici della vigilia fossero pienamente rispettati quando, nell’ultima tormentata giornata, è successo il patatrac. Tra mille ripensamenti, proposte, controproposte e discussioni è infine maturata la decisione del tour management della Windham Hill di cancellare la data poiché non sussistevano le condizioni tecniche richieste per il corretto svolgimento del concerto. Non so quanto le ambizioni del festival verranno a questo punto smorzate dal pasticcio della serata Windham Hill: certo è che sarebbe un peccato buttare via quattro anni di lavoro e di esperienza certamente positivi. E’ importante che per il prossimo anno gli organizzatori (e tutte le entità coinvolte) prendano le opportune precauzioni per tutelare l’immagine della manifestazione, la musica acustica e soprattutto il pubblico pescarese.

Ezio Guaitamacchi, fonte Hi, Folks! n. 26, 1987

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