Amy Fradon & Leslie Ritter – Take Me Home cover album

Lo sticker sulla copertina del compact dice: “Two of the most beautiful voices in contemporary music”.
Non ci sarebbe da aggiungere altro alle parole del recensore dell’Hudson Valley Magazine; corrispondono al vero e descrivono, come meglio non si potrebbe, la dimensione musicale di questa coppia di folksingers che ha esordito alla fine degli anni ’80 con Crystal Song, cassetta autoprodotta poi pubblicata in CD dagli inarrivabili giapponesi.

Già traspariva che erano destinate a nobilitare la produzione della folk-music d’autore. I fans di Kate & Anna McGarrigle sono rimasti poi increduli all’uscita di Amy & Leslie, pubblicato nel ’90 dall’Alcazar. Un’opera che esalta le qualità vocali di questo duo. Attraverso armonie vocali di squisita fattura, avvalendosi di sofisticati equilibrismi vocali mai fini a se stessi, Amy & Leslie dimostrano di possedere due voci capaci di esaltarsi tanto nella fusione quanto nell’individualità e nei contrasti.

Cresciute anche come autrici, Amy Fradon & Leslie Ritter sembrano tese alla ricerca espressiva a più sensi, che le porta ad esplorare gli universi musicali più diversi per sviscerare le emozioni più profonde, vere, in una sorta di anelito verso l’assoluta bellezza. Take Me Home giunge inatteso e gradito dopo quattro anni, proprio quando le credevamo perse in questo utopistico viaggio.

Ma eccole riapparire all’orizzonte, attraversano ancora una volta il cristallino fiume della tradizione, punto di riferimento continuo per sviluppare il proprio discorso musicale, per avventurarsi ancora una volta in una dimensione personale ed intimistica che trascende le definizioni.
Amy & Leslie riescono a mantenere ancora una volta una rarissima eleganza musicale a livello espressivo e “le voci mandate direttamente dal paradiso” si avvicinano con grazia al repertorio dei Beatles, Rain, di songwriters contemporanei come David Wilcox, Eye Of The Hurricane, e Dan Uttendorfer, che già aveva firmato brani anche sull’album precedente.

Prodotte ancora una volta dal bassista Scott Petito, si avvalgono della collaborazione di John Hall, Mark Rust e Artie Traum, chitarre, Warren Bernhardt e Tim Moore, tastiere, Andy Neumark e J. Marotta, batteria, Bashery Johnson, percussioni, che mostrano tutti una sorta di affinità elettiva con la dimensione del loro lirico folk.
Se le voci di Amy Fradon e Leslie Ritter guardano verso il cielo, le loro songs sono sulla terra, non sono scollate dalla realtà, dal quotidiano.

Vi sono momenti di grande sensibilità poetico-musicale che portano il titolo di Armenia, Africa, che testimoniano come Take Me Home non è un mero esercizio retorico in chiave estetica. Anzi questo compact sembra colmare un vuoto musicale lasciatoci da un presente che non è stato mai in grado di riproporre, in certi ambiti, epigoni dei grandi del passato.
Amy & Leslie uniscono impegno a lirismo e poesia, e con le loro armonie portano non solo una nuova, o comunque inusuale, dimensione nell’ambito della folk-music. Le loro songs sono latrici di emozioni e sensazioni che vi arrivano proprio da due cantanti ed autrici che al profondo di queste sono approdate attraverso formule antiche ma sempre valide come l’uso della musica e del canto. Bentornate a casa!

Shanachie-Chachet 8013 (Folk, 1994)

Franco Ratti, fonte Out Of Time n. 5, 1994

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