Bluegrassari del mondo e mandolinisti incalliti preparatevi a decidere se continuare ancora con i soliti canoni o decidere definitivamente di smettere. Eh sì, proprio strano recensire un CD che si presenta, per voce dello stesso autore, come un suo ritorno al bluegrass per poi presentare una band composta da contrabbasso, batteria e mandolino! Chi l’avrebbe mai detto che anche così si può suonare bluegrass. Certo un tantino strano lo è ma funziona.
Ad aprire due super standard quali Rawhide e Blue Grass Stomp di Bill Monroe che poco hanno a che vedere con gli originali. Certo la melodia è la stessa ma l’arrangiamento e gli assoli lasciano positivamente interdetti. E via con altri due tradizionaloni Arkansas Traveller e Golden Slippers. Anche per questi due brani il trattamento risulta ben poco ortodosso, cosa che poi si ripeterà anche per un altro classico Old Joe Clark.
Le altre sette tracce portano la firma di Statman e vanno dal ¾ di Roots Waltz a brani più propriamente bluegrass o bluesy come la title track. Ma non è tanto dai singoli brani che l’attenzione sarà catturata ma dagli assoli, spesso improvvisati, che il nostro sciorina. Andy Statman è famoso, oltre che per la sua ricerca musicale nel mondo Jiddish al quale appartiene, per i suoi studi di jazz da cui un famoso e valido metodo per mandolino. Il CD in questione può essere un riassunto ed un concentrato di tutti i suoi studi con chiari riferimenti a tutte le sue anime musicali. Assoli mozzafiato ma di una originalità a dir poco geniale. Un modo completamente nuovo di riscrivere il mandolino bluegrass. Seppur le premesse dovute al tipo di band, l’album risulta di una fruibilità e gradevolezza sconcertanti. Caldamente consigliato a tutti gli appassionati di bluegrass… poi deciderete che fare.
Shefa Records Horn-3001 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, Bluegrass Progressivo, 2006)
Stefano Santangelo, fonte TLJ, 2006