Asleep At The Wheel – Served Live cover album

Dopo un anno di silenzio, voci frammentarie sulla sorte di quella che reputo la maggiore band di western swing. Ecco l’uscita di questo album registrato live, Served Live, che ci conferma come il gruppo sia ancora vivo e vegeto. Una piccola rivoluzione all’interno del gruppo c’è stata, partiti Floyd Domino, Tony Garnier, Leroy Preston, Bill Mabry e Chris York, le due colonne portanti della band Ray Benson e Chris O’Connell hanno affiancato ai restanti una schiera di validi musicisti quali Daniel J. Menudo al piano, Spencer Starnes al basso, Fran Christina alla batteria e, autentica sorpresa, John Nicholas alla chitarra, piano e canto (Too Many Bad Habits). Ed è forse proprio John Nicholas ad avere contribuito a spostare il baricentro musicale del gruppo verso brani più jazzati o bluesy; intendiamoci Asleep At The Wheel eseguono sempre western swing, c’è stato però un maggior avvicinamento alle sonorità care al grande Commander Cody (dovuto anche all’atmosfera live dell’album).

L’album registrato dal vivo il 19 e 20 gennaio 1979 ad Austin, Texas è godibile grazie al calore del pubblico texano, veramente grande anche a livello di partecipazione, vedi il finale di Miles And Miles Of Texas, ed al valore di questo grande gruppo che considero naturale proseguimento delle grandi orchestre da ballo che hanno attraversato gli States negli anni che vanno dal 1930 all’inizio anni ’50, eredi dello stile dei leggendari Texas Playboys di Bob Wills, fino ad arrivare all’ormai confessato amore per le composizioni del grande Count Basie.

Contributo maggiore al raggiungimento di tale sound lo danno oltre alla mente Ray Benson, Chris O’Connell brava in God Bess The Child (di B. Holliday), interpretata magistralmente con grande sentimento; Daniel J. Menudo che ricorda nel tocco al piano lo stile di Count Basie e John Nicholas, che ci ripresenta, ben assecondato dal gruppo, la sua Too Many Bad Habits in una versione rinnovata, che personalmente preferisco all’originale. Difficilissimo dire quali siano i brani migliori dell’album oltre ai già citati, segnalerei per affezione Jumpin’ At The Wooside di C. Basie con un buon lavoro ai fiati da parte di Pat Rico Ryan e Link Davis Jr., l’iniziale Choo Choo Chboogei e la gustosa versione gospel dell’ormai conosciutissima Will The Circle Be Unbroken. Un album quindi che stabilisce il grande valore del gruppo, confermandone la compattezza e l’omogeneità, lasciandoci stupefatti davanti alla bontà di tale lavoro sia a livello esecutivo sia emotivo.

Capitol 11945 (Western Swing, 1979)

Marco Meraviglia, fonte Mucchio Selvaggio n. 22, 1979

Link amici

Comfort Festival 2024