Aubrey Haynie - A Man Must Carry On cover album

Piccoli pickers crescono. E all’improvviso ti ritrovi sulla piazza un violinista & mandolinista del calibro di Aubrey Haynie. Un talento assoluto, di quelli che irrompono nella scena acustica – un pó come Johnny Staats – e alterano i vecchi equilibri.
Camicia a scacchi, blue-jeans, capelli corti, una moglie e un figlio ringraziati (insieme al buon Dio) nelle note di copertina, il giovane Haynie ha licenziato un disco generoso e tutt’altro che noioso.
Non tutte le 16 tracce sono memorabili, ma dentro vi si respira una qualità che va oltre il virtuosismo sfrenato: Haynie compone degli strumentali che sfoderano sempre dei guizzi (nella progressione degli accordi, nelle svolte melodiche, nel ritmo insinuante), e che per questo possono piacere anche ad un pubblico più vario, composto magari non solo da musicisti del genere.
Ben undici sono, infatti i brani firmati dal titolare, secondo una sensibilità che discende, rinnovandola, dalla scuola di Grisman, Fleck, Douglas, Bush e compagnia bella.
Gli arrangiamenti sono semplici, mai ampollosi, la grinta garantita. Non una nota banale, non un passaggio convenzionale.

E per chi non sopporta i dischi esclusivamente strumentali ecco quattro canzoni di vario sapore, tra le quali primeggia lo struggente Butcher Boy intonato da Tim O’Brien (ma non è male anche il classico bluegrass di Hank Williams Homesick & Lonesome).
Che dire del suono? Accompagnato dal meglio che c’è sulla piazza di Nashville e dintorni (Jerry Douglas e Rob Ickes al dobro, Bryan Sutton alla chitarra, Bela Fleck e Scott Vestal al banjo), Haynie inanella assoli e sfumature, scaldandosi strada facendo: il disco, da questo punto di vista, rivela una sorta di progressione creativa che si trasforma in vera e propria festa per l’udito.
Il meglio, forse, lo si trova nel caraibico Thonotosassa, nello spumeggiante Lakeland e nel commovente Eternal Blues.
Uno così fará strada, scommettiamo che nel giro di qualche mese lo ritroveremo ai piani alti dell’aristocrazia bluegrass?

Sugar Hill CD 3908 (Bluegrass Tradizionale, Bluegrass Moderno, 2000)

Michele Anselmi, fonte Country Store n. 53, 2000

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